Chiesa S. Stefano
Foto Marino Sanvito: Chiesa di Santo Stefano |
L’odierna chiesa di S. Stefano sorge su un luogo di culto molto antico, come testimoniato da una lapide romana del II sec. d.C. rinvenuta nelle immediate vicinanze; questa lapide, oltre a documentare l’antico insediamento umano, evidenzia anche il culto al Dio Silvano, divinità dei boschi e delle foreste.
Spesso le chiese cristiane sorsero sulle stesse fondamenta dei templi pagani, perciò si può ipotizzare che nell’area di S. Stefano sorgesse un tempio pagano dedicato appunto a Silvano, soppiantato successivamente da una costruzione cristiana.
Foto Marino Sanvito: l'interno della chiesa di S. Stefano |
I primi elementi certi però sono emersi dal rinvenimento sotto la pavimentazione di S. Stefano delle fondamenta di due edifici precedenti.
Una prima pianta – anche se solo parzialmente – ci fa conoscere la presenza di un edificio del VII secolo d. C., molto più piccolo dell’attuale.
Una seconda pianta ci mostra un luogo rettangolare, fornito di abside, di dimensioni notevolmente più modeste delle attuali ma più grandi del precedente e risalente all’ VIII secolo.
Il perimetro di questi primitivi edifici è oggi evidenziato sulla pavimentazione di S. Stefano tramite una colorazione più scura.
Immagine Graffiti da "Santo Stefano a Bizzozero": le piante sovrappoeste degli edifici antichi
Arriviamo così all’odierno edificio che, anche se con numerose significative modifiche, risale all’ XI secolo.
Il campanile invece è antecedente, del X secolo, e affiancava dunque la costruzione precedente.
La cella campanaria è però molto più recente, risale infatti al XVI secolo.
Foto d'Archivio: il suggestivo ciborio dedicato all'Annunciazione, prima del restauro
All’interno notevoli sono le tavole collocate sui lati dell’altare, la cappella dell’annunciazione (del XIV o XV secolo) in stile gotico, affrescata anche da Galdino da Varese, e gli affreschi dell’abside e della parete nord.
Foto Marino Sanvito: gli affreschi dell'abside
Foto Antonio Zaffaroni: suggestiva foto panoramica del ciclo pittorico dell'abiside
Una delle poche date precise è quella della campana, su cui è inciso l’anno di fusione: 1741; a quell’epoca però questo prezioso luogo di culto già da tempo era in decadenza.
S. Stefano infatti rimase sempre discosto dal nucleo abitativo, e quando la cappellania esistente a S. Stefano venne trasferita definitivamente a S. Evasio (nel 1574, durante le visite pastorali di S. Carlo) si accentuò l’isolamento di questo antico edificio.
Foto d'archivio: un'ampia crepa che minacciava gli affreschi dell'abside
Agli inizi del ‘900 la chiesa era praticamente inagibile e solo nel 1969 si mossero i primi passi per un intervento di recupero globale terminato nel 1975.
Archivio Mario Bianchi - Prospettivadodici "Bizzozero la sua storia la sua gente" - Un momento dei restauri
Link utili: Artevarese
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Testo tratto dal libretto di matrimonio di Monica Calabrese Monica e Raffaele Coppola, a cura di Raffaele Coppola con la consulenza del professor Renzo Talamona
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