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Foto Raffaele Coppola: L'antica stele ritrovata a Bizzozero ed oggi esposta ai Musei Civici
Esposta ai Musei Civici di Varese la lapide ritrovata a Bizzozero che testimonia l'antichità del rione.
Foto Coppola Raffaele: La stele conservata ai Musei Civici vista di trequarti, con alle sue spalle il cartello esplicativo
La stele infatti riporta il seguente testo latino:
Silvano
Tertullus
Censorini [f(ilius)
f(ecit) v(oto) s(oluto)
cum suis
Che è stato tradotto in italiano corrente come: "Tertullo, figlio di Censorino, con i suoi familiari (lo ha fatto) costruire a Silvano per lo scioglimento del voto".
Il manufatto risalirebbe al II-III secolo Dopo Cristo (quindi 1700-1800 anni fa) e ci attesta in maniera inconfutabile due elementi importantissimi per la ricostruzione del passato remoto della nostra comunità: in primo luogo che all'epoca sul nostro territorio vi era un insediamento romano, ed in secondo luogo che nell'area dove oggi è presente la chiesa di S. Stefano, vi era un luogo di culto dedicato al dio Silvano, divinità pagana che per i romani era la personificazione o la protettrice delle selve.
Foto Raffaele Coppola: La stele vista frontalmente, con ancora visibile la dedica incisa nella pietra
Da questi dati oggettivi ne discendono poi altri, che pur apparendo ragionevoli, necessiterebbero di ulteriori conferme, ovvero che il territorio di Bizzozero è stato oggetto di una continuità residenziale dal VI-V secolo Avanti Cristo (epoca a cui risalirebbero le tombe celtiche rinvenute sempre nell'area dell'odierna S. Stefano), al giorno d'oggi, tale da rendere la comunità bizzozerese - pur con tutti i mutamenti inercorsi in 2.500 anni di storia) una delle più antiche e longeve dell'intero territorio provinciale.
Altro elemento ricavabile per logica dai dati storicamente accertati è che nell'area del ritrovamento e nei suoi dintorni dovevano essere copiose le selve, ovvero le aree boschive che legittimerebbero il culto per il dio Silvano; aree per altro in gran parte conservate sino a pochi decenni fa, che solo recentemente sono state pesantemente ridimensionate nella loro estensione, e che - nella loro consistenza residuale - dovrebbero ora essere tutelate e preservate con la recentissima istituzione del Parco Cintura Verde.
Planimetria della chiesa di S.Stefano, con evidenziati i perimetri degli edifici su cui sorge l'attuale tempio religioso; al centro, più scuri, i resti delle due tracce parallele dell'edificio del VI-VII sicolo D.C.
Infine è possibile anche formulare una suggestiva ipotesi - come in effetti è stato fatto ben prima che si scrivessero le righe che state leggendo - ovvero che proprio ove oggi sorge la chiesa di S. Stefano, in un lontano passato, vi fosse una qualche forma di struttura sacra dedicata al già più volte menzionato dio Silvano, successivamente convertita a luogo di culto cristiano, magari proprio quella "misteriosa" struttura muraria ritrovata sotto la pavimentazione della chiesa di S. Stefano, attribuita al VI-VII secolo Dopo Cristo, e consistente in due pareti parallele, che forse erano parte di un edificio rettangolare.
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