Questo sito utilizza i cookies. I cookie sono file memorizzati nel browser, utilizzati dalla maggior parte dei siti per personalizzare la navigazione. Utilizzando il nostro sito l'utente dichiara di accettare e acconsentire all' utilizzo dei cookies in conformita' con i termini di uso dei cookies.
Foto Raffaele Coppola: Isola salvapedoni ed incrocio tra viale Borri e via Conte Verde
Il dibattito attorno alla nuova isola salvapedoni appare acceso, proviamo a riordinare un po' di informazioni per comprendere meglio la situazione.
Il tema è indubbiamente di notevole interesse per la maggior parte dei bizzozeresi, che quel tratto di viale Borri lo attraversano quotidianamente a piedi (magari spingendo una carrozzina o un passeggino) o che lo percorrono altrettanto quotidianamente (in auto, moto, bici, ma anche su pullman o camion), ma pure la confusione non è poca, alimentata da un uso troppo spesso superficiale dei social e dalla tentazione di strumentalizzare politicamente l'opera.
Ci riferiamo alla realizzazione in corso di un'isola salvapedoni su viale Borri, nei pressi dell'incrocio con via Conte Verde, su cui cerchiamo di fornire ora un quadro quanto più completo possibile, raccogliendo in questa pagina anche testi, dati ed informazioni pubblicati "disordinatamente" in altri articoli, in modo tale che chi desideri farsi una propria opinione abbia qualche elemento in più, e per fare ciò dividiamo il testo a seguire in tre parti: inquadramento della questione, informazioni tecniche sulla realizzazione, possibili alternative.
CONTESTO
Viale Borri è una delle arterie stradali principali di Varese, prosecuzione storica della Varesina, rappresenta l'accesso alla città per chi viene da sud, ed in specifico da Tradate, Castiglione, Lozza, ma anche Morazzone, Gazzada e Schianno, un'arteria che catalizza il traffico diretto a servizi importanti quali ATS Insubria, Ospedale di Circolo, Università, Molina, ma anche insediamenti industriali quali BTicino, Prealpi e la zona industriale tra Varese e Schianno (i tir lì diretti devono raggiungere la rotonda con via Adriatico per tornare indietro e poi accedere a via Piana di Luco, in cui provenendo da sud non riescono a svoltare direttamente), un'arteria che però taglia anche in due Bizzozero, e che dunque almeno nel suo tratto compreso tra gli incroci con via Adriatico e via Conte Verde, è attraversata da molti pedoni che resiedendo dal lato opposto del paese debbono raggiungere l'asilo, la scuola elementare, la farmacia, la chiesa, il cimitero o la fermata degli autobus cittadini.
Proprio il tratto citato è caratterizzato da un breve rettilineo e da una discreta pendenza, che invitano ad un'andatura sostenuta, con la drammatica conseguenza di diversi investimenti anche mortali, pure sulle strisce pedonali, di persone e bambini.
Foto d'archivio: Le strisce pedonali nel tratto di viale Borri compreso tra gli incroci con via Adriatico e via Conte Verde
Uno stato di pericolo che ha portato più volte diversi bizzozeresi, singolarmente o in associazione (come gli Amici di Bizzozero) a sollecitare un intervento utile ad aumentare la sicurezza dei pedoni, formulando anche diverse proposte, fra cui pure quella di realizzare in tale tratto un'isola salvapedoni.
Concretezza del pericolo e costanza dei solleciti hanno portato in diversi momenti, diversi esponenti politici e diversi partiti, a prendere impegni per un intervento in tal senso, ottenendo però solo l'istallazione di un lampione dedicato alle strisce pedonali qui realizzate (visibile anche nella foto sopra), almeno sino ad ora; due anni fa infatti l'attuale amministrazione cittadina, cogliendo l'opportunità di un finanziamento nazionale, ha approvato la realizzazione di un'isola salvapedoni, che sta venendo ultimata proprio in questi giorni.
L'avvio dei lavori ha però sollevato le critiche di non pochi bizzozeresi.
Chiaramente le vicine elezioni amministrative espongono alle strumentalizzazioni del caso da ambo le parti, i noti difetti dei social alimentano poi le sterili polemiche soprattutto da parte di chi prende posizione senza conoscere i termini della questione, ma dubbi e perplessità hanno fatto breccia non solo tra i bizzozeresi "distratti" che non hanno sollevato obiezioni nè quando tale soluzione è stata richiesta, nè quando è stata annunciata, ma anche fra chi tale soluzione l'ha caldeggiata o che comunque l'apprezza tutt'ora.
Vediamo dunque quali sono le caratteristiche dell'opera ormai quasi ultimata, cercando di riassumere anche le criticità temute (magari ingiustificatamente) o rilevate (indiscutibilmente fondate), mediante l'ausilo di tabelle che dovrebbero semplificare l'esposizione.
OPERE ACCESSORIE GIA' REALIZZATE
|
|
Archetti salvapedone: lungo il nuovo marciapiede realizzato dal lato dell'asilo, e sul lato opposto, in prossimità del nuovo attraversamento |
|
Fasce catarifrangenti: sui pali della segnaletica direzionale | |
OPERE ACCESSORIE PREVISTE
|
|
Cartelli: segnalazione dell'attraversamento pedonale attraverso cartello con lampeggiante sul nuovo marciapiede sul lato dell'asilo, e senza lampeggiante sul lato opposto | |
Lampioni dedicati: due lampioni, uno collocato sull'isola stessa, uno sul lato dell'asilo. ad illuminare specificatamente le strisce pedonali | |
Segnaletica di canalizzazione: per segnale l'ostacolo ed indirizzare la marcia dei veicoli | |
Fasce di avvertimento: nelle due direzioni di marcia per avvisare del pericolo costituito dall'attraversamento pedonale | |
Fascia catarifrangente a bande: su archetti salvapedoni di testata |
|
Occhi di gatto: ai bordi delle strisce pedonali per evidenziare il passaggio pedonale e l'isola salvapedoni | |
Cartello: prima della curva, provenendo da Lozza, per segnalare il restringimento della carreggiata | |
Fasce di avvertimento: prima della curva, provenendo da Lozza, per segnalare l'avvicinamento ad un ostacolo | |
Cartello: prima della curva, provenendo da Lozza, per segnalare l'imminente attraversamento pedonale, senza lampeggiante |
In fase di realizzazione esecutiva alcuni particolari potrebbero mutare rispetto a quanto annunciato
CRITICITA' SEGNALATE
|
||
Posizione: Le perplessità maggiori riguardano la nuova posizione dell'attraversamento pedonale, e dunque dell'isola salvapedoni, che essendo stato avvicinato alla curva, risulta innegabilmente più pericoloso. La risposta è che - nel rispetto del codice della strada - lo spostamento è stato necessario poichè nell'attuale ubicazione delle strisce pedonali, la strada risulterebbe troppo stretta per ospitare un'isola salvapedoni. Le controrepliche propongono un'isola pedonale più semplice e stretta (anche a costo di perdere il finanziamento) e/o il restringimento del marciapiede in direzione Varese, ampliato una ventina di anni fa. | ||
Larghezza corsie: Molti timori anche relativamente alla larghezza delle corsie, ritenute tal volta troppo strette, ma a dire della direzione dei lavori "un camion può arrivare ad una larghezza di 2,52 metri, il transito ai caselli autostradali è di 2,70 metri, la corsia qui sarà di 3,50 metri, dunque possono passare tutti; abbiamo comunque adottato l'accorgimento di lasciare la corsia in direzione di Varese un po' più larga di quella verso Lozza per facilitare gli autoarticolati che avendo un raggio di curva maggiore potranno muoversi meglio"; una larghezza limitata ma sufficiente risponderebbe anche ad una scuola di pensiero in ambito viabilistico diffusa in centro-nord Europa, per cui strade più strette vuol dire minore velocità e dunque maggiore sicurezza. | ||
Angolo marciapiede: Lo "spigolo" del nuovo marciapiede all'incrocio tra via Conte Verde e viale Borri, è stato indicato come voluto e necessario per un'efficace collocazione del cartello con lampeggianti destinato a segnalare l'attraversamento pedonale agli automobilisti, ciò nonostante lascia diverse perplessità, e da più parti si è chiesto di "smussarlo" per agevolare chi da via Conte Verde si immette su viale Borri. | ||
Cordolo isola e marciapiede: Anche da parte di alcuni tecnici si è osservato che per guadagnare centimetri alla larghezza della carreggiata, e diminuire il pericolo dato dalla presenza di marciapiedi e isola, sarebbe stato preferibile utilizzare cordoli "dolci" (come in foto) invece che quelli ad angolo vivo messi in opera. | ||
Spartitraffico via Conte Verde: Il nuovo piccolo spartitraffico realizzato all'innesto di via Conte Verde su viale Borri, è considerato quasi unanimamente inutile. | ||
Cartelli incrocio pericoloso: E' stata segnalata l'assenza di cartelli che considerando gli incroci con via Conte Verde e con via Porto Rose, pericolosi, li segnalino come tali. | ||
Lampaggianti d'allerta: Da più parti si è chiesto che i cartelli di avviso di attraversamento pedonale, siano tutti retroilluminati e dotati di lampeggiante e non solo uno. |
In merito alla limitata larghezza delle corsie può essere utile anche il video realizzato pochi giorni fa:
Video BizzozeroTV: Mezzi di grosso calibro in transito accanto alla nuova isola salva pedoni, nella corsia più stretta delle due in cui la carreggiata risulta divisa
Un completamento indiretto dell'opera potrebbe in futuro essere la rotatoria tra viale Borri e via Piana di Luco, che l'attuale Amministrazione Comunale vorrebbe realizzata già per l'autunno, ma che più verosimilmente richiederà qualche anno. Se realizzata gli automezzi provenienti da Lozza saranno costretti a rallentare già prima della curva che introduce al tratto di viale Borri su cui è stata realizzata l'isola salvapedoni.
Infine proviamo ad esaminare le diverse alternative proposte:
Foto Raffaele Coppola: Segnaletica provvisoria dell'inizio dell'area di cantiere e del limite di 30 chilometri orari
Nell'attesa - si spera breve - che i lavori possano essere completati con la messa in opera della segnaletica orizzonatale e verticale sopra illustrata, l'area è considerata come area di cantiere, e dunque resta in vigore il limite di velocità di 30 chilometri orari.
CONCLUSIONI
Il problema purtroppo è complesso, e le soluzioni "semplici" invocate da alcuni non esistono; il dibattito di questi giorni è parso troppe volte condizionato da disinformazione ed ignoranza dei termini della questione, i pareri non potranno mai essere unanimi, ma il confronto potrà risultare più costruttivo se fondato su una conoscenza più completa e corretta della situazione, conoscenza che purtroppo richiede uno sforzo di informazione e ricerca.
Articoli correlati: L'isola controversa; Sopralluogo tecnico per l'isola salvapedoni; Auto si capota sull'isola salvapedoni; Isola salvapedoni: si accende il dibattito
© 2024 Bizzozero.net
All Rights Reserved.
Free Joomla 1.5 Templates Joomla Web Hosting cushion cut engagement rings Joomla Templates joomla hosting