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Foto d'archivio: Bilico in sosta nella zona industriale a Bizzozero
Il sindaco di Gazzada-Schianno boccia la zona industriale Varese Sud-Schianno.
Sono in molti a ritenere che l'ubicazione della zona industriale di Varese Sud - Schianno sia davvero infelice ed inopportuna, ma le dichiarazioni del sindaco di Gazzada Schianno a VareseNews non solo esplicitano il pensiero di questi molti, ma aggiunge dell'altro, mettendo in discussione il futuro stesso dell'area.
Ad introdurre il tema l'ormai nota polemica attorno ai lavori in corso su via Selene ed alla sua trasformazione da viottolo di campagna a fondo cieco, ad asse viario per mezzi pesanti dell'area industriale Varese Sud-Schianno; una trasformazione che preoccupa Paolo Trevisan, sindaco di Gazzada Schianno dal 2019, che considera come questa trasformazione possa comportare anche un aumento di traffico per l'angusto centro storico di Schianno.
Paolo Trevisan Sindaco di Gazzada Schianno
Da qui l'occasione - introdotta da Trevisan e che noi volentieri ampliamo - per ricordare la genesi di quest'area; un'area paludosa (l'antica "palude del Luc" da cui l'odierna "Piana di Luco" e della "Stoppada"), in cui nei primi anni '70 si insediò la celebre "Carrozzeria Macchi", che fu accompagnata da altre attività dell'indotto, dando luogo ad un nucleo industriale che nel tempo si è ulteriormente sviluppato, ma anche trasformato, con aziende che hanno chiuso o si sono trasferite, ed altre che ne hanno preso il posto o si sono aggiunte (a partire dalla multinazionale svedese SKF che a suo tempo rilevò lo stabilimento in dismissione proprio della Carrozzeria Macchi).
Dunque non un disegno strategico che consapevolmente abbia scelto e destinato l'area agli insediamenti industriali, ma uno sviluppo "spontaneo" che gli amministratori del passato hanno lasciato evolvere più o meno casualmente ed in tempi più recenti hanno "fotografato", riconoscendo più che designando la zona come "zona industriale".
Grafica Raffaele Coppola: La zona industriale Varese Sud - Schianno
Una ricostruzione importante perchè spiega anche come mai questa zona industriale si presenti oggi senza adeguate via d'accesso, con i mezzi pesanti costretti ad un lungo percorso per giungervi dalla vicina autostrada con cui mancano connessioni dirette; proprio quei mezzi pesanti dunque costretti a percorrere un tratto del trafficatissimo viale Borri, per poi introdursi nell'angusta e tortuosa via Piana di Luco, con non rari blocchi ed "incastramenti". Non a caso all'epoca dell'edificazione dell'originario stabilimento della Carrozzeria Macchi fu momentaneamente spianato l'incrocio tra via Piana di Luco e viale Borri, per realizzare un'immissione rettilinea ed eliminare gli attuali tornanti che tanti problemi causano al traffico normale e degli autoarticolati in particolare.
Su queste premesse però si innesta la "bomba" di Trevisan, che invocando anche la tutela ambientale per un'area che sotto questo profilo viene indicata come "di pregio", ha dichiarato al giornalista di VareseNews: "Per quanto sarà nelle mie possibilità non permetterò che prosegua l’antropizzazione della Piana di Luco. Non possiamo tornare indietro e io non posso fare nulla per il progetto di via Selene, ma posso invece fermare l’espansione urbanistica sul territorio che amministro".
Foto d'archivio: Autorticolato nella zona industriale alle prime luci dell'alba per poter evitare di essere bloccato dalle auto lungo via Piana di Luco
Una presa di posizione netta e di grande rilevanza per il nostro territorio, sotto il profilo ambientale, urbanistico ed economico, che merita di essere approfondita, anche per capire se e dove si ipotizzi di indirizzare gli eventuali nuovi insediamenti industriali, ma anche le eventuali espansioni o trasferimenti di quell attualmente presenti nell'area, e che ricadute possa avere una simile posizione sulle scelte del Comune di Varese, soprattutto in considerazione dell'attuale configurazione viabilistica del comparto, che necessità comune volontà e coordinamento fra le due amministrazioni locali, per poter essere adeguatamente ed armonicamente gestita ed eventualmente adeguata alle esigenze di una zona industriale.
Per leggere l'articolo-intervista di VareseNews
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