Oratorio della Maddalena
FOTO B.NET: il trittico dell'Oratorio
E' probabilmente il monumento meno conosciuto di Bizzozero l'antico Oratorio della Maddalena che sembra risalire almeno al '500.
Sconosciuto alla maggioranza dei bizzozeresi, non risulta mai essere stato oggetto di uno studio neppure superficiale, l'Oratio della Maddalena è un monumento ancora tutto da scoprire.
L'edificio costituisce oggi l'estrema propaggine ovest dell'antica Cascina della Maddalena, sorge fuori dall'abitato storico di Bizzozero, verso Varese, ma leggermente discostato dall'attuale viale Borri, la principale arteria che collega il rione con la città.
Alcuni indizi inducono a ritenere come probabile una sua edificazione nel '400 o nel '500, epoca che dovette rappresentare un momento particolarmente favorevole per la comunità bizzozerese se consideriamo anche gli interventi che furono realizzati contemporaneamente nella vicina chiesa di S. Stefano.
Foto B.NET: Esterno dell'Oratorio della Maddalena nel 2012
Oggi l'edificio ospita una prestigiosa attività di ristorazione, ma in origine forse fu edificato per dei religiosi viste alcune finestrelle ancora visibili al piano superiore che richiamano quelle proprie delle celle monastiche.
Foto B.NET: gli affreschi della parete est
Al piano terra invece gli affreschi ancora presenti fanno ritenere verosimile l'esistenza di una piccola cappella. Proprio gli affreschi costituiscono oggi l'elemento più significativo del complesso ma anche quello che necessità di maggiori studi.
Nei luoghi di culto dell'epoca l'altare era collocato ad est ed alle sue spalle si era soliti raffigurare la crocefissione; tale impostazione la troviamo anche nel nostro Oratorio dove il ciclo pittorico pone sulla parete ad est un Crocefisso affiancato da due figure i cui volti sono purtroppo andati perduti.
L'iconografia classica tende a porre a sinistra (di chi guarda) Maria e a destra S. Giovanni Evangelista, e così accade anche nella vicina e forse coeva raffigurazione di S. Stefano. Negli affreschi dell'Oratorio potrebbe però esserci un'innovazione, infatti i drappeggi degli abiti delle due figure che affiancano Gesù in croce, sembrerebbero attestare due figure femminili, che in questo caso dovrebbero essere una Maria la Madre di Gesù e l'altra - a livello di ipotesi - Maria Maddalena (Maria Maddalena era là in piedi presso la croce del Signore con Maria, Giovanni ed alcune donne [Gv. 19,25]). Se l'ipotessi dovesse risultare fondata si andrebbe a giustificare anche la denominazione di tutto il cascinale e dell'area circostante.
Ma accanto alle tre figure principali gli artisti del tempo hanno collocato altre due figure di santi, una per lato. Nella figura di destra (per chi osserva la composizione) è facilmente riconoscibile Santo Stefano; infatti sebbene anche in questo caso il volto sia andato perduto, la figura riproduce tutte le caratteristiche iconografiche proprie del santo (in particolare i sassi del martirio posti sulle spalle) e la somoglianza con gli affreschi della chiesa a lui dedicata posta a poche centinaia di metri è particolarmente evidente.
La seconda figura invece dovrebbe rappresentare San Giovanni Battista.
Foto B.NET: il lacerto della parete nord
Degli altri affreschi decoravano la parete nord, ma ciò che resta è davvero poco. La figura meglio conservata è una figura femminile, che risulta troncata dall'apertura di una finestrella. Alla sua destra si intravvede parzialmente la rapprresentazione di un santo il cui stato di conservazione è però ampiamente compromesso.
Lo stile pittorico è evidentemente simile a quello della più volte richiamata chiesa di S. Stefano, ma non disponendo di documentazione ulteriore e non potendo escludere interventi successivi è opportuno essere cauti nell'attribuzione del ciclo alla mano o anche solo all'epoca degli affreschi di S. Stefano, sebbene questa debba essere necessariamente l'ipotesi da cui partire per un approfondimento che ci si augura possa essere fatto quanto prima.
Testo a cura di Raffaele Coppola
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