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Foto Raffaele Coppola: Scorcio del Quartiere Santo Stefano
Il Quartiere S. Stefano celebra i suoi primi 50 anni con un momento di festa e la S. Messa di don Alberto Lolli, originario del Quartiere.
Era il 1 maggio 1973, quando in occasione della Festa dei Lavoratori, la "Cooperativa ACLI-casa Paolo Maruti" inaugurava a Bizzozero il "Quartiere S. Stefano", un complesso edilizio di 65 appartamenti realizzato in quelli che all'epoca (e in parte anche oggi) erano i margini di Bizzozero, in via dei Cavalli, nelle immediate vicinanze della chiesa che diede il nome al complesso, ovvero il monumento nazionale di S. Stefano.
Foto Raffaele Coppola: Scorcio del Quartiere Santo Stefano
Una realizzazione edilizia come tante eppure diversa dalle altre. Ad evidenziarne l'originalità però non sono i tratti architettonici (sebbene il progetto dell'architetto Ovidio Cazzola - figura di rilievo per la vita politica, sociale e storica di Varese, scomparso a fine 2022 - presentasse diversi elementi di originalità e di qualità sia per gli spazi strettamente residenziali che per quelli comuni), quanto per lo spirito che l'ha animata, e che almeno in parte sopravvive ancora oggi, a 50 anni di distanza.
Imaggine Google: Veduta area del Quartiere Santo Stefano
Infatti quando si parla di interventi edilizi (grandi o piccoli che siano), di norma prevale l'aspetto economico (si parla dunque di investimento, di margini di guadagno, di profitto, nel peggiore - ma non raro - dei casi, di speculazione), più raramente fa capolino l'aspetto sociale (si parla allora di bisogno materiale da soddisfare, di servizio alla comunità locale), ma è davvero difficile che all'edificazione di una casa o di un complesso edilizio si associno concetti e valori quali "carità" e "speranza"; eppure è ciò che accadde a Bizzozero 50 anni fa.
Foto Raffaele Coppola: Scorcio dell'area gioco del Quartiere Santo Stefano
L'eccezione bizzozerese trova la sua ragione nell'ente promotore dell'iniziatica, la "Cooperativa ACLI-casa Paolo Maruti", una componente dell'Associazione Cattolica Lavoratori Italiani (ACLI) di Varese, che si è impegnata nell'impresa contrapponendo al profitto la carità (attraverso l'impegno profuso dai consorziati, dai dirigenti ACLI, dalle maestranze coinvolte, che è andato al di là del solo e personale ritorno economico), e contrapponendo alla soddisfazione di un mero bisogno materiale, la speranza (fiducia in un futuro migliore da costruire insieme, la pazienza nel perseguire un obiettivo inizialmente insperato, e che da lì a breve avrebbe portato a realizzare un altro "quartiere" a Bizzozero - la Pinetina, con 90 alloggi - e poi a Bobbiate, ad Avigno, in viale Belforte, a Germignaga e a Gallarate), come evidenziato dall'allora presidente provinciale delle ACLI nonchè presidente di ACLI-Case Riccardo Dominioni durante il discorso inaugurale.
Archivio Luisa Alioli: Una delle due pagine che il periodico ACLIVarese dedicò all'inaugurazione del Quartiere Santo Stefano
Una realizzazione edilizia come tante eppure diversa dalle altre, perchè ha dato vita ad una micro-comunità e non solo a dei "vicini di casa", una micro-comunità che - pur nelle sue significative differenze e negli inevitabili contrasti del vivere quotidiano - ha condiviso una scelta, un progetto, dei lavori e dei valori, che ancora oggi, a distanza di 50 anni, nonostante gli ormai numerosi cambi di proprietà di singole unità residenziali, nonostante la dipartita di molti dei protagonista di allora, almeno in parte permangono e pervadono le famiglie che risiedono al Quartiere Santo Stefano, sia quelle "vecchie" che quelle nuove (in non rari casi comunque dirette discendenti degli originari fondatori), positivamente contagiate da questo spirito.
Don Alberto Lolli
Dunque per i cinquant'anni di questa felice anomalia, sabato 15 giugno alle ore 16:00 nell'area giochi del "Quartiere", don Alberto Lolli - qui nato e cresciuto - celebrerà una S. Messa, seguita da un momento conviviale, a cui tutti i bizzozeresi e tutti i sognatori di un mondo diverso sono invitati.
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