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Foto Raffaele Coppola: L'ingresso al cantiere dismesso di via Selene
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta alle Istituzioni dal Comitato “Difendiamo Selene”.
Foto Raffaele Coppola: Prima (a destra) e dopo (a sinistra) l'intervento |
Un progetto che ha trovato la fiera opposizione dei residenti della zona e di un gruppo di varesini particolarmente attenti alla salvaguardia dell'ambiente, i quali hanno cercato di evidenziare le peculiarità ambientali dell'area oggetto dell'intervento, non rinunciando alla speranza di poterlo fermare, e cercando comunque di orientare verso soluzioni il meno invasive possibili.
Foto Raffaele Coppola: Veduta della nuova rotonda dal cantiere dismesso
E' nato così il Comitato “Difendiamo Selene”, che in questi anni ha costantemente monitorato l'avanzamento dei lavori, non mancando di pungolare l'amministrazione cittadina.
Foto Raffaele Coppola: Scorcio dell'ex cantiere
Da qui l'odierna lettera aperta che il Comitato ha indirizzato al Comune di Varese, e per conoscenza al nostro giornale, lettera che di seguito riportiamo integralmente:
Gentilissimi Assessori Nicoletta San Martino ed Andrea Civati, Presidente Dino De Simone,
erano le 10.00 di Sabato 25 giugno 2022, poco meno di un anno fa quindi, quando il Comitato Difendiamo Selene invitò tutti, Istituzioni e cittadini, ad un incontro pubblico durante il quale, a carte scoperte, spiegò e svelò quelle che, nonostante le innumerevoli domande andate inevase, erano e restano le tante incognite del progetto Via Selene.
Vi togliamo subito dall’imbarazzo, voi non c’eravate, sicuramente assenti giustificati, e quindi avrete forse potuto apprendere le nostre affermazioni solo dai media.
Ma oggi non vogliamo tornare, anche se ne avremmo tanta voglia, su quelle incognite, bensì soffermarci sull’imbarazzante e desertica situazione di degrado urbano in cui è stata lasciata l’area, dopo il completamento della tanto agognata rotonda (alla fine di questa lettera trovate alcune immagini esempliflicative).
Un’area che doveva essere restituita, non pretendiamo al suo antico splendore, ma certamente ad un dignitoso ripristino che ne consentisse un altrettanto dignitosa vivibilità, in attesa della futura cantierizzazione della zona per la futura via Selene, per noi ormai Via Selunga.
L’area è rimasta recintata e già questo riteniamo rappresenti una violazione, in particolare per chi in quel territorio ci vive.
A quanto ci risulta la realizzazione di questo collegamento non è ancora calendarizzato, anche se abbiamo appreso in questi giorni, a seguito della variazione di bilancio che ha recuperato gli ultimi denari necessari, che i lavori potrebbero subire una brusca accelerazione.
Chiediamo agli Assessori:
- di avere spiegazioni circa i motivi per cui l’area sia stata abbandonata ad un simile degrado, dal momento che, oltre a costituire un obbrobrio paesaggistico nel PLIS, determina grave inquinamento ambientale a causa dei materiali di vario genere ivi abbandonati. La prossimità di un ecosistema come la palude Stoppada rappresenta un’aggravante davvero ingiustificabile.
- di illustrarci, prima dell’avvio della nuova cantierizzazione, i progetti di compensazione e ripristino ambientale dell’area che attendiamo da mesi, ma dovremmo dire ormai da anni, con particolare attenzione a quelli di tutela e di protezione della palude.
Chiediamo al presidente della Commissione Ambiente:
- di farsi parte attiva di queste richieste e di queste istanze, ricordando che, quando era Assessore all’Ambiente, aveva speso parole e promesse, in particolare sul recupero della palude.
L’auspicio è che queste parole non cadano ancora una volta nell’oblìo e possano invece costituire un nuovo punto di partenza per la tutela dell’unica area umida rimasta in prossimità della città.
Con viva cordialità
Comitato spontaneo Difendiamo Selene
Varese, 8 giugno 2023
Foto Comitato Difendiamo Selene: Veduta dell'area dell'ex cantiere con le recinzioni lasciate sul posto
Foto Comitato Difendiamo Selene: Residui dell'ex cantiere abbandonati in loco
Per approfondire: Progetti, cantieri e grandi opere a Bizzozero
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