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Veduta aerea del quartiere delle Bustecche
Il Comitato varesino tra i protagonisti del tavolo di sviluppo e comunità, per rendere “la nostra casa un posto migliore”.
Bustecche con il boom economico del Dopoguerra è passato in poco tempo da zona rurale a quartiere densamente popolato: tra la Bassani Ticino e il Calzaturificio di Varese hanno iniziato a sorgere grandi complessi edilizi, per ospitare la manodopera in arrivo dal sud Italia, come quello che oggi è il “Bis Hotel”. Col tempo, i giovani operai hanno “messo su famiglia”, e sono sorti così i grandi condomini che ancora oggi sono il corpo del quartiere e ne definiscono l’urbanistica. Negli anni le cose sono cambiate, seguendo i mutamenti storici e sociali. I grandi condomini sono ancora lì, con i problemi e le preziosità di tutte le periferie, con i gruppi di “giovani problematici”, ma anche le realtà di aggregazione e proposte positive. Proprio per valorizzare e potenziare i legami tra queste realtà è nato il “Tavolo di Sviluppo e comunità”, un punto di ritrovo e confronto ormai ultradecennale che, sostenuto negli anni da diversi progetti legati ai Servizi Sociali del comune di Varese, ha come scopo principale quello di tenere vivo il legame e il confronto all’interno del quartiere.
Una figura chiave è Elena Spello, referente di Naturart, cooperativa che coordina il Tavolo oggi insieme a Miniera di Giove: “Uisp è nel tavolo fin dagli esordi, e il suo contributo è sempre stato importante – spiega Spello – le Bustecche sono un quartiere molto particolare. Ci sono i problemi e i disagi di molte periferie, da tenere monitorati e da alleviare, ma ci sono moltissime eccellenze, veri e propri scrigni di competenze preziose, che hanno voglia di mettersi in gioco per il posto dove hanno la sede”. Oltre a Uisp, ci sono realtà culturali come Karakorum Teatro, e più territoriali come la parrocchia o le associazioni genitori dell’istituto comprensivo Anna Frank.
Per Uisp, da sempre, “ufficiale di collegamento” è Alessandra Pessina, già vicepresidente del Comitato e oggi a guida dell’asd Kabum: “Il Tavolo è un’occasione preziosa per poter incidere nella vita del quartiere e creare opportunità di legami. Con la pandemia le formule hanno dovuto essere ripensate totalmente, nei periodi di ‘riapertura’ le persone vanno ancora di più coinvolte e ‘stanate’. Uisp non si tira indietro, offrendo corsi nella nostra sede e servizi alla comunità. Abbiamo anche acquistato la sede di piazza de Salvo: è la nostra casa e vogliamo renderla un posto migliore per tutti”.
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