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Rappresentazione virtuale della nuova stazione ferroviaria di Bizzozero curata dall'Università dell'Insubria
La "suggestione" avanzata dall'Università al Comune di Varese prevede l'istituzione di una nuova fermata ferroviaria a Bizzozero, e magari anche una funivia.
Come abbiamo già avuto modo di riferire (link), la Commissione Urbanistica del Comune di Varese ha discusso (ed approvato) nei giorni scorsi un masterplan presentato dall'Università dell'Insubria all'amministrazione cittadina, contenente delle linee guida circa lo sviluppo urbanistico dell'ateneo a Varese e a Bizzozero in particolare.
In tale contesto si inserisce quella che l'ateneo stesso per il momento indica solo come una "suggestione", un'idea su cui riflettere, ovvero la creazione di una nuova fermata ferroviaria a Bizzozero, in località Stoppada, dietro la nuova Esselunga, per agevolare l'accesso alle srutture universitarie, e con esse a tutto il rione.
L'ubicazione ed i collegamenti per la nuova stazione ferroviaria di Bizzozero
(Cliccare sull'immagine per ingrandirla)
"La linea ferroviaria che dalle stazioni del Passante milanese raggiunge il centro di Varese - scrive l'ateneo varesino nella sua relazione -, passa tangenzialmente al quartiere di Bizzozero, in un settore che fronteggia, lungo viale Borri, proprio il Campus universitario. Pur non essendo immediatamente a ridosso di quest’ultimo, l’ipotesi di aggiungere una nuova fermata in più vicina corrispondenza, contribuirebbe a quella che ... è già stata definita come offerta aggiuntiva e diversificata per i sistemi di mobilità verso il Campus".
"Approfittando della nuova viabilità in fase di completamento che ha coinvolto il progetto di conversione dell’ex area produttiva Malerba - prosegue la relazione di Uninsubria - , oggi nuovo centro commerciale Esselunga, posta in parte anche ai piedi di Bizzozero al di là della linea ferroviaria e dell’innesto autostradale verso Milano (con la formazione di una rotatoria) è stata ipotizzata la collocazione della fermata per l’Università. L’area circostante, con le opportune sistemazioni, potrà essere adibita alla sosta per le biciclette, segnando un punto di arrivo sia dalla parte del quartiere di Bizzozero, che dalla via Gasparotto".
"Si prevedono - annuncia la relazione dell'ateneo - due collegamenti ciclopedonali tra il Campus e la nuova fermata, entrambi sul recupero di sentieri esistenti, e un terzo collegamento alla nuova fermata configurabile come breve innesto, questa volta carrabile, valorizzando la terza rotatoria in realizzazione con le grandi opere infrastrutturali del centro commerciale Esselunga. Questa ulteriore potenzialità consentirebbe anche di realizzare un ‘piccolo snodo intermodale’ ".
"Tutti gli interventi proposti per il miglioramento della mobilità sostenibile - conclude la presentazione dell'ipotesi della nuova stazione ferroviaria - sono indirizzati anche a beneficio degli abitanti del quartiere Bizzozero e, più estesamente, alla città.
Pur consci della particolare complessità per lo sviluppo e attuazione di un progetto di questo tipo, che coinvolge e comporta un articolato dialogo tecnico-politico tra Enti territoriali ed Ente ferrovie, si ritiene che solo con queste iniziative di potenziamento e diversificazione delle modalità di trasporto, soprattutto collettivo, sarà possibile disincentivare l’uso dell’automobile ancora oggi fortemente sentito nel territorio varesino e causa di disagi sia strettamente funzionali che di impatto sull’ambiente".
Subito dopo la presentazione della suggestione relativa alla nuova stazione ferroviaria, l'articolata relazione proposta dall'Università dell'Insubria, torna a parlare della questione nell'ambito dell' 'Accesso sostenibile al comparto e sostenibilità degli interventi', dove aggiunge:
"Le previsioni di sviluppo infrastrutturale proposte nel Masterplan, oltre che per il miglioramento e per l’incremento dei servizi per l’Università, sono state progettate con una visione alla scala urbanistica più ampia, del quartiere di Bizzozero nel suo insieme, inserendosi coerentemente all’interno del più ampio progetto comunale di ottimizzazione dei servizi finalizzati alla mobilità sostenibile, nonché rispettando le peculiarità del territorio a livello idrogeologico, geologico e naturalistico".
"I servizi mirati ad incentivare l’accesso sostenibile al comparto previsti, limitando in tal modo l’utilizzo degli automezzi privati, sono sinteticamente i seguenti:
- Mantenimento e/o incremento del servizio di bus navetta pubblico senza fermate intermedie che collega le stazioni con il Campus universitario;
- Nuova fermata ferroviaria - come proposto - più vicina al polo universitario e utile anche al resto del quartiere. La nuova fermata ferroviaria è in linea con altre proposte al vaglio del Comune di Varese quali la previsione “Tram Treno”. Il posizionamento puntuale della nuova fermata sarà oggetto di valutazione di concerto con i vari Enti in fasi successive".
Va infine evidenziato come un'implicazione importante che l'eventuale realizzazione della nuova stazione ferroviaria potrebbe avere, sarebbe lo stop definitivo al progetto della bretella Gasparotti-Borri, progetto per altro già stoppato dall'attuale Amministrazione Comunale.
UNA FUNIVIA PER BIZZOZERO
Il sogno in questione è contenuto nella medesima relazione presentata dall'università al Comune di Varese, sebbene non faccia parte in maniera organica del progetto; viene solo accennato, come nota in un'immagine, fuori dal testo di presentazione del masterplan e dell'idea della nuova stazione ferroviaria, quasi fosse un refuso, un qualcosa inserito per errore nella relazione. Eppure c'è. Specchietto grafico curato dall'Università dell'Insubria per illustrare la proposta della nuova stazione ferroviaria di Bizzozero, in cui si accenna anche all'idea di una funivia a Bizzozero "Data l'importanza dell'intervento è opportuno considerare soluzioni innovative di collegamento, come ad esempio una funivia", questo il testo inserito in una grafica illustrativa predisposta dagli uffici dell'università ed inserita nella relazione di presentazione del masterplan con cui si presentano le linee guida dello sviluppo urbanistico dell'università a Varese. Una proposta visionaria, che solo il tempo potrà promuovere o bocciare.
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IL TRAM-TRENO Nella relazione dell'Università dell'Insubria si fa cenno anche ad una non meglio definita "ipotesi tram-treno" che sarebbe al vaglio del Comune di Varese; un'ipotesi di cui non ci è stato possibile - per ora - raccogliere ulteriori informazioni, di cui pare che non si sia ancora parlato in ambito politico, e di cui nessun organo di informazione locale sembra ancora essersi occupato, ma che pure dovrebbe essere qualcosa di concreto visto che anche politici trentini citano Varese tra le poche città italiane che stanno studiando tale sistema di mobilità. In assenza di informazioni specifiche su Varese, ci limitiamo qui a riportare qualche sommaria e generica indicazione sul tram-treno chesarebbe "una tipologia di treno particolarmente adatta ad ambiti urbani o semiurbani ..., dove lo spazio per una linea ferroviaria tradizionale non c’è o sottrarrebbe spazio agli ultimi ambiti agricoli”. "Tale soluzione – proseguono – caratterizzata da un vettore capace indifferentemente di viaggiare su binari ferroviari tradizionali e su quelli tranviari, è presente in diverse città europee ( Karlsruhe, Kassel, Saarbrücken, Mulhouse, L’Aia, Rotterdam, Zwickau, Alicante, Vienna, Lione) ed extraeuropee (River Line nel New Jersey, Salt Lake City, San Diego negli U.S.A., Fukui e Ötsi in Giappone) ed anche in Italia a Sassari e Cagliari. Attualmente è allo studio anche in altre città italiane, ad esempio a Varese e Brescia in Lombardia, a Pisa e Livorno in Toscana, a Perugia e Terni in Umbria".
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IL TRENO A BIZZOZERO: UNA STORIA SECOLARE
Foto Raffaele Coppola: Antica locomotiva a vapore
Una stazione ferroviaria a Bizzozero in realtà non sarebbe una novità assoluta, infatti ai primi del '900 l'allora Comune di Bizzozero già ebbe una propria stazione ferroviaria, anche se esattamente dal lato opposto del paese rispetto all'ubicazione oggi ipotizzata. Si trattava di una stazione collocata sulla linea ferroviaria detta della Valmorea, che collegava Castellanza con Mendrisio, e che fu attiva con estensione variabile dal 1904 al 1977 (il tratto svizzero Stabio-Mendrisio è però tutt'oggi attivo), anche se per Bizzozero il servizio fu operativo solo dal 1915 al 1939. Da segnalare che ormai da diversi anni esiste un'associazione - gli "Amici della Valmorea" -, che si batte per il ripristino, almeno a fini turistici, del servizio, e che ha già visto il recupero del tratto Malnate stabio per servizi occasionali con una locomotiva a vapore. Per approfondire: Amici della Valmorea; Wikipedia Articoli correlati: Ripristinare la Valmorea
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A margine dell'articolo rileviamo come in tutta la relazione ed i documenti ad essa allegati, l'ateneo varesino non solo abbia scritto correttamente Bizzozero con tre zeta, ma abbia anche riconosciuto ed attribuito a Bizzozero l'area di territorio dove si vorrebbe realizzare la nuova stazione di Bizzozero, che ormai solo pochi storici bizzozeresi ricordano essere a tutti gli effetti (e da secoli) parte del territorio bizzozerese; l'unica nota stonata è nella tavola di presentazione del progetto "stazione ferroviaria", dove i cartelli della nuova stazione disegnati nelle immagini virtuali, recano il nome di Bizzozero con quattro zeta.
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