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Il quadro della Fondazione Molina in mostra a Milano
Un'opera custodita dalla Fondazione Molina, ora in mostra a Palazzo Reale di Milano.
Si tratta del quadro “Ghirlanda di fiori con scena”, opera di Giovanna Vincenzina Bianchi e di suo fratello Federico proveniente dalla donazione Perelli-Prandini e custodito presso la Sala Consiliare della Fondazione, un olio su tela di dimensioni importanti (120x90) che rappresenta la Madonna con il bambino circondata da due santi, il tutto racchiuso da una stupenda ghirlanda di fiori.
La mostra milanese si prefigge di risaltare il ruolo delle donne pittrici nella società di un tempo e la loro grande capacità di sapersi relazionare, distinguere e affermare in vere e proprie imprenditrici confrontandosi con la società e i propri stili di vita. La loro maniera sarà studiata in particolare attraverso il ritratto, centro dinamico dell’espressione pittorica, che limita lo spazio e rende la carne, la stoffa, il dettaglio, luoghi privilegiati dello sguardo, ma anche tramite la loro produzione religiosa, mitologica e di genere, spaziando a tutto campo nei loro diversificati percorsi umani e stilistici.
Il quadro della Fondazione sarà esposto insieme ad altri 80 dipinti; a causa dell’emergenza Coronavirus, la mostra sarà fruibile al pubblico anche da remoto attraverso visite on line in diretta.
"La Fondazione Molina - fa sapere la direzione dell'ente di viale Borri - è lieta di collaborare a questa attività culturale al fine di condividere una parte del proprio capitale culturale e territoriale della città di Varese".
Pinacoteca Fondazione Molina: “Ghirlanda di fiori con scena” di Giovanna Vincenzina e Federico Bianchi
Una breve descrizione del quadro: nella rappresentazione il viso ovale della Vergine emerge dall’ombra dello sfondo, che avvolge in parte anche la Santa sulla destra. Giovane e aggraziata, con un filo di perle nei capelli, questa santa che si china a baciare affettuosamente la manina del Bambino potrebbe essere Caterina d’Alessandria, ma non reca nessun attributo iconografico che potrebbe permettere di identificarla con sicurezza. Il Santo, posto sulla sinistra, permette di capire che si tratta di un Papa, per la presenza della croce con tre traverse. Il Bambino scherzosamente appoggia la mano sulla sua testa ormai quasi calva, contribuendo al tono intimo e famigliare della composizione, che in origine ornava una ricca dimora oppure i locali di un convento. Nella cornice floreale di questo quadro si distinguono garofani sfrangiati, gigli martagoni dai petali rossi rivolti all’insù, tulipani variegati cosiddetti “pappagallo”, che tanto di moda andavano nel Seicento, e che troviamo ancor oggi nei bouquet dei fiorai. Ma sono rappresentate anche varietà di rose antiche che oggi non sono più generalmente coltivate, o che sono andate definitivamente perdute. Tutti rappresentati con uno straordinario virtuosismo che le rende nuovamente vive ai nostri occhi.
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