Questo sito utilizza i cookies. I cookie sono file memorizzati nel browser, utilizzati dalla maggior parte dei siti per personalizzare la navigazione. Utilizzando il nostro sito l'utente dichiara di accettare e acconsentire all' utilizzo dei cookies in conformita' con i termini di uso dei cookies.
Carletto Ferrari (archivio di Mario Bianchi)
Una ricorderà il partigiano bizzozerese Carletto Ferrari. Inaugurazione domenica 23 aprile.
Un itinerario di 15 km, curato dalla sezione di Varese dell’Associazione Nazionale partigiani d’Italia “Comandante Claudio Macchi” e dall’Assessorato allo Sport del Comune di Varese, che ripercorre in 7 tappe luoghi della città dove in passato si sono svolti episodi drammatici legati alla Resistenza varesina con l’intento di fornire spunti di riflessione ma anche di conoscenza di quanto accaduto a Varese una settantina d’anni fa.
Ed è al partigiano bizzozerese Carletto Ferrari che è stata dedicata la tappa numero quattro dell’itinerario: di fronte alla Casa Circondariale detta “dei “Miogni”, più precisamente in via Felicita Morandi sulla rete di cinta dell’omonima scuola primaria, sarà collocato un piccolo pannello informativo (il cui testo è riproposto nel riquadro a seguire) che riporta una sua breve biografia e le circostanze della sua uccisione, avvenuta esattamente il 10 gennaio 1945 nella vicina via Hermada. Nell’occasione è prevista la presenza dell’Ing Alberto Speroni (cugino di Carletto Ferrari) e per Anpi Varese di Anna Fotino.
Carletto Ferrari (Livorno 1912-Varese 1945) - Figlio di un’agiata famiglia di Bizzozero, tenente degli alpini, partecipò attivamente alla Resistenza varesina. A capo di un gruppo della 121^ brigata Walter Marcobi condusse audaci missioni contro i fascisti nella zona fra Gazzada, Bizzozero, Castiglione O. e Malnate. Condannato in contumacia a nove anni di carcere, con l’accusa di aver assalito, il 26 luglio 1943, il Gruppo rionale “Mussolini”, era ricercato anche per l’uccisione in uno scontro a fuoco del vice brigadiere Silvino. Nel Comasco continuò la lotta partigiana lungo il confine italo svizzero. Riconosciuto a Como, fu consegnato nel gennaio 1945 all’UPI-GNR di Varese, interrogato e torturato, destinato al carcere di Varese. Durante il trasferimento fu ucciso a colpi di mitra perché, versione “ufficiale”, avrebbe tentato la fuga. A guerra conclusa uno dei suoi esecutori ammise di avergli sparato al petto, come testimoniavano le ferite sul corpo. |
Le tappe che compongono il Percorso sono dedicate rispettivamente a: Renè Vanetti (Viale Belforte 171); Elvio Copelli, Evaristo Trentini e Luigi Ghiringhelli (piazzale Ippodromo); Giorgio Perlasca (viale Aguggiari/Kolbe); Carletto Ferrari (via Felicita Morandi fronte Carcere Circondariale); Walter Marcobi (via dei Boderi 101); Calogero Marrone (via Calogero Marrone) e Nuccia Casula (Via Cavour 2, abitazione famiglia Casula).
Per chi volesse, domenica sarà possibile percorrere l'intero percorso a piedi (partenza da viale Belforte 171, davanti al cippo “Renè Vanetti” alle ore 9.15) oppure una sua parte di corsa o in bicicletta (partenza da via Calogero Marrone a Casbeno attorno alle ore 10) per poi confluire ai Giardini Estensi dove verso le 11.30 avverrà la conclusione ufficiale della manifestazione tenuta dal partigiano Luigi Grossi (nome di battaglia Cin) alla presenza del sindaco di Varese Davide Galimberti e di alcuni assessori. Il passaggio dei soli camminatori davanti al punto dedicato a Carletto Ferrari è previsto tra le 10.30 e le 10.45.
Leggi anche: Carletto Ferrari: “Un piccolo grande eroe”
Approfondisci con: Comune di Varese - Eventi per il 25 aprile
© 2024 Bizzozero.net
All Rights Reserved.
Free Joomla 1.5 Templates Joomla Web Hosting cushion cut engagement rings Joomla Templates joomla hosting