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Foto Marino Sanvito: Stemma della famiglia Bizzozero sulla torretta di piazza S. Evasio a Bizzozero
Su quale sia lo stemma di Bizzozero c’è molta confusione; ciò accade perché in realtà il comune di Bizzozero non registrò e non utilizzò nessuna insegna araldica. Proprio questa circostanza ha portato spesso ad assegnare erroneamente al paese lo stemma della famiglia Bizzozero.
Ma anche su come sia esattamente lo stemma familiare dei Bizzozero spesso si fa confusione; lo stemma che ha identificato la famiglia almeno dalla metà del 1300, oggi è infatti visibile scolpito nella pietra, su tre distinti edifici che si affacciano su piazza S. Evasio: la torretta, palazzo Bizzozero e la casa d’angolo attribuita a Giovanni da Bizzozero; ne conosciamo dunque le forme, ma non abbiamo indicazione sui colori sebbene lo stemma visibile sotto un balconcino di palazzo Bizzozero mostri i resti di un fondo azzurro.
Foto Raffaele Coppola: Lo stemma dei Bizzozero sulla facciata di palazzo Bizzozero in piazza S. Evasio a Bizzozero
All’interno del cortile del castello di Bizzozero è però visibile un affresco con l’antico stemma: qui abbiamo un maniero bianco, sormontato sulle due torri da due uccelli pure bianchi, il tutto su un fondo azzurro.
Con una ricerca d’archivio su alcuni antichi stemmari milanesi (il seicentesco Stemmario Cremosano conservato presso l’Archivio di Stato di Milano, e il quattrocentesco Stemmario Carpani conservato presso la Biblioteca del Museo Archeologico di Como) scopriamo però che se in realtà il fondo della stemma è sempre azzurro, il castello sarebbe giallo/oro, mentre i due volatili appaiono disegnati “al naturale”*. Si potrebbe dunque ipotizzare che le intemperie abbiano potuto rovinare lo stemma raffigurato nel cortile del castello di Bizzozero, modificandone l’aspetto, oppure un restauro poco accorto potrebbe aver perso l’originale colorazione del castello raffigurato nell’emblema, senza per altro poter escludere l’ipotesi che si tratti di una variante dello stemma familiare.
Resta poi da capire di che uccelli si tratti. Nelle loro opere Lienhard-Riva, G.B. di Crollalanza e Angelo Scorza ci parlano di due colombe, ma potrebbe trattarsi di interpretazioni personali, infatti le Regie Patenti con cui ai Bizzozero venne riconosciuto il loro status nobiliare ad inizio ‘900, sanciscono ufficialmente e definitivamente che lo stemma del casato ha un castello d’oro, sormontato sulle due torri da due cicogne che si guardano, colorate “al naturale”, il tutto su un fondo azzurro, fondo visibile anche attraverso porte e finestre del castello (la blasonatura sarà d’unque: d’azzurro, al castello d’oro, sostenente sulle due torri due cicogne affrontate, al naturale”).
Immagine Centro Studi Araldici: Stemma della famiglia Bizzozero realizzato da Cristina Levi
A noi comunque sorge un dubbio, che in origine i volatili in questione raffigurassero due uccelli tipici della zona, ovvero due aironi; ipotesi per altro corroborata dalle fattezze con cui i due pennuti sono riprodotti dagli stemmi lapidei visibili in piazza S. Evasio, e che verosimilmente furono realizzati con maggior cura e cognizione di causa di quelli riprodotti negli antichi stemmari lombardi, i cui estensori non hanno potuto approfondire le caratteristiche di tutti gli stemmi da essi censiti.
Come detto però quello sopra analizzato è lo stemma della famiglia Bizzozero, non della comunità di Bizzozero che non si dotò mai di un proprio emblema araldico. Doveroso ricordare qui che è tutt'ora vietato ai comuni appropriarsi degli stemmi delle famiglia che condividano con i paesi il loro nome o che comunque ebbero un ruolo storico determinante sulle vicende di tali realtà civiche.
In questi casi è frequente allora il ricorso ad una soluzione tipicamente araldica: la brisura**. In tale prospettiva si inserisce lo stemma adottato da BIZZOZERO.NET e studiato con la qualificata consulenza del Centro Studi Araldici e che oggi può essere considerato lo stemma del nostro rione.
Disegno fornitoci dal Centro Studi Araldici e realizzato da Cristina Levi: Lo stemma di Bizzozero
Tale stemma vede dunque attribuire alle ormai acquisite cicogne, lo stesso colore del castello, e lo stemma nella sua interezza essere tagliato verticalmente in due parti simmetriche, di cui la seconda a colori invertiti rispetto alla prima (la blasonatura sarà dunque: partito, d’azzurro e d’oro, al castello sostenente sulle due torri due cicogne affrontate, il tutto dell’uno all’altro”).
La grafica dello stemma di Bizzozero realizzata da Lisandro Tuninetti e adottata come logo da BIZZOZERO.NET
*In araldica con tale indicazione si intende dire che la figura deve essere raffigurata con i colori che ha in natura.
**La brisura è un termine tecnico dell’araldica con cui si indicano delle modifiche apportate ad uno stemma per averne uno nuovo che però conservi un evidente collegamento con l’emblema originario; è questo un sistema adottato ad esempio da fratelli che vogliano distinguere i rispettivi rami familiari.
Testo tratto e rielaborato da “Pillole di Bizzozero” di Raffaele Coppola, 2014, Circolobizzozero. Si ringrazia il Centro Studi Araldici per la collaborazione fornita.
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