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Don Marco Casale
Intervista a don Marco Casale in occasione della sua partenza da Bizzozero; il "valzer" delle cae parrocchiali.
Foto Raffaele Coppola: Piazza S. Evasio nel 2011
Siamo arrivati ai saluti dopo otto anni di Bizzozero. Come spesso accade in queste circostanze proviamo a ripercorrere questo arco di tempo e a farne in qualche modo un bilancio. Allora partiamo dall’inizio, da quando sei arrivato a Bizzozero: cosa sapevi, cosa conoscevi di Bizzozero ?
A Bizzozero già venivo perché ero cappellano dell’università, poi c’era Casa San Carlo, che esiste dal 2012, realtà entrambe nella parrocchia di San Carlo ma sul territorio dell’ex Comune di Bizzozero. Ho avuto inoltre un contatto importante nella persona di Gregorio Navarro, responsabile cittadino della Caritas che collaborava con me per Casa San Carlo e per il coordinamento dei Centri di Ascolto Caritas del decanato. Poi la mia memoria mi riporta ad un ricordo di giovinezza, quando mio padre diceva a noi ragazzini che se non avessimo fatto i bravi ci avrebbe fatto ricoverare a Bizzozero, intendendo chiaramente all’ospedale psichiatrico; nel mio immaginario quindi Bizzozero era il luogo dell’ospedale psichiatrico, e successivamente quello di impegno in due importanti realtà pastorali. Una conoscenza parziale perché il nucleo storico rimane discosto dalla strada di passaggio e come tanti non ne conoscevo la parte “nascosta”, facendo fatica a delinearne i confini.
Il tuo arrivo a Bizzozero è avvenuto fra il 2015 (nella parrocchia di S. Carlo) ed il 2016 (nella parrocchia dei SS MM Evasio e Stefano); raccontaci cosa hai trovato, le tue prime impressioni ?
Quando sono arrivato c’era ancora don Nino, che almeno inizialmente era preoccupato anche per il suo ruolo all’interno della nuova realtà, e così la prima cosa è stata quella di rassicurarlo, lasciandogli ampio spazio di movimento. Per quanto riguarda poi l’incontro con le persone, ho avuto subito la netta impressione di una comunità viva, articolata, con una sua identità ed una sua storia, con una serie di sacerdoti del passato cui le diverse generazioni facevano riferimento, una realtà più complessa di altre ma per questo anche più ricca.
Andando oltre la dimensione squisitamente parrocchiale, Bizzozero “vista da vicino” come ti è sembrata ?
Specularmente alla parrocchia, il rione presenta molte sfaccettature, una pluralità di voci, proposte, esperienze, che ne fanno una comunità vivace.
In una scala da 1 a 10, in cui 1 è il livello più debole e 10 il livello più forte, se dovessi dare un voto al livello di identità della comunità di Bizzozero e dei bizzozeresi, che voto daresti ?
Direi 8, forse anche 8 e mezzo, perché a mio giudizio c’è una forte identità.
Dopo questi 9 anni nella Comunità Pastorale, stai per andare a Gavirate; se ti guardi indietro, quali sono i cambiamenti più significativi che rilevi essere stati realizzati o essere comunque avvenuti nella comunità di Bizzozero ?
Come ci ricorda continuamente papa Francesco, siamo in una fase di grandi cambiamenti, che riguardano anche Bizzozero in quanto parte di una dimensione più grande, come quella nazionale, occidentale e in alcuni casi planetaria, che vede un crescente ripiegamento delle persone su se stesse; una dinamica in atto già da diversi anni che ha subito una brusca accelerazione con il Covid, e che incide molto sulla partecipazione attiva alla vita delle comunità; è molto cambiato anche il modo in cui in particolare i ragazzi si rapportano alla fede, ai sacramenti, che richiede ai catechisti, agli educatori, ai responsabili delle pastorali giovanili, un lavoro nuovo e diverso; più in generale cresce molto il malessere, la lamentela, ma cresce in maniera inversamente proporzionale all’impegno o anche alla semplice partecipazione.
Foto Mario Bianchi: Don Marco Casale alla Festa di Bizzozero nel 2018
Concludiamo con un “gioco”, un rapido bilancio:
La realizzazione di cui sei più soddisfatto in questi anni di lavoro:
Aver accompagnato don Nino nell’ingresso nella Comunità Pastorale, senza averlo fatto sentire inutile, ed averlo accompagnato nell’ultima parte del suo cammino terreno.
Poi l’aver accompagnato le parrocchie della Comunità ed in particolare quella di Bizzozero in un cammino di integrazione e crescita comune.
Il progressivo avvicendamento delle catechiste.
Il supporto alla formazione del gruppo giovani impegnato nel non semplice percorso di ingresso e integrazione nella dimensione della Comunità che oggi può dirsi acquisito ma che in quel momento non è stato facile per il cambio di prospettiva e per la già consolidata presenza del Giubulaz; un lavoro più complesso, difficile, faticoso rispetto al rinnovo delle catechiste, aiutato però dalla residenza a Bizzozero di don Davide, e che oggi può dirsi riuscito come testimoniato dai giovani della parrocchia che nel gruppo giovani della Comunità sono impegnati.
La delusione, o il rammarico più significativo:
In occasione dei cambiamenti introdotti, inevitabilmente mentre alcune persone li hanno vissuti positivamente, altre hanno fatto fatica e forse verso costoro si poteva riuscire ad avere un’attenzione diversa.
Il non aver potuto realizzare il progetto di utilizzare il primo piano della canonica per creare uno spazio per la vita comune dei giovani, progetto che si è arenato per i limiti strutturali dell’edificio e per le conseguenti le complicazioni tecniche emerse
Cosa porti via da questa esperienza:
Le relazioni, i rapporti di amicizia, l’esperienza di una comunità viva, in alcuni momenti sfidante, ma sempre stimolante.
Foto Raffaele Coppola: Don Marco Casale in S. Evasio nel 2018
--- SECERDOTI E CANONICHE ---
Foto Raffaele Coppola: Scorcio della casa parrocchiale di Bizzozero Sino ad agosto 2024 i sacerdoti presenti nella Comunità Pastorale Beato don Carlo Gnocchi erano: Don Giuseppe Pellegatta – vicario della Comunità pastorale – residente nella canonica della parrocchia di S. Ambrogio di Giubiano Don Davide Caccianiga – vicario della Comunità Pastorale responsabile della pastorale giovanile – residente nell’oratorio della parrocchia dei SS MM Evasio e Stefano di Bizzozero Don Raffaele Parachini – sacerdote residente con incarichi pastorali – residente nella canonica della parrocchia di S. Carlo di Bizzozero Don Michele Robusti – sacerdote residente con incarichi pastorali – residente nella canonica della parrocchia di S. Teresa delle Bustecche Don Pino Gamaleo – sacerdote residente Foto Marino Sanvito: Villa Trecati a Bizzozero, in cui sono ubicati oratorio e appartamento di don Davide Caccianiga Da settembre 2024 la situazione cambierà in questo modo: Don Luigi Pisoni – parroco – residente nella canonica della parrocchia di S. Ambrogio di Giubiano Don Alberto Tedesco – sacerdote residente con incarichi pastorali – residente nella canonica della parrocchia di S. Teresa delle Bustecche Don Davide Caccianiga – vicario della Comunità Pastorale responsabile della pastorale giovanile – residente nell’oratorio della parrocchia dei SS MM Evasio e Stefano di Bizzozero Don Raffaele Parachini – sacerdote residente con incarichi pastorali – residente nella canonica della parrocchia di S. Carlo di Bizzozero Don Michele Robusti – sacerdote residente Don Pino Gamaleo – sacerdote residente Dunque le novità – oltre all’arrivo di don Luigi e don Alberto, e alla partenza di don Marco e don Giuseppe - sono il ruolo e la residenza di don Michele Robusti, che resterà nella Comunità ma senza incarichi nella stessa (resterà cappellano all’Ospedale Del Ponte e responsabile spirituale regionale per il movimento del Rinnovamento nello Spirito), e la residenza del responsabile della Comunità, che sarà spostata dalla parrocchia di S. Carlo, a quella di S. Ambrogio a Giubiano.
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