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Foto Mario Bianchi: La sede di ATS Insubria in via Ottorino Rossi
In una lettera alla redazione si torna a parlare di cani, guinzagli e maleducazione.
Ogni tanto ritornano (e non usano il guinzaglio).
Era tanto che non succedeva, devo ammetterlo. Probabilmente i miei esposti e continue telefonate ai Vigili Urbani e alla Polizia qualche effetto l'avevano sortito.
Fino ad oggi.
Stavo passeggiando con il mio cane (rigorosamente al guinzaglio, anzi, 3 guinzagli per la precisione - poi vi spiego il motivo) in Via Ottorino Rossi lato Via Monte Generoso, quando ecco che vedo arrivare dal campus un cane libero. Mi fermo, il mio cane si siede. Dopo qualche secondo vedo sbucare da dietro gli alberi la signora che mette il guinzaglio e si allontana. Riprendo la mia passeggiata.
Dopo 30 secondi sento "Scusa... scusa"... ovviamente non pensavo si rivolgesse a me dato che ci eravamo incrociate qualche secondo prima. Non mi volto e sento ancora: "Tiziana!!".
Oibò, come fa a conoscere il mio nome che io neanche so chi sia?
Mi giro e mi dice: "Dov'è tuo marito?"
Ora. Già il fatto che qualcuno conosca il mio nome senza che io conosca il mio suo mi infastidisce e non poco. Ma che anche sappia i fatti miei ancora di più.
Non capisco la domanda ma le dico: "è andato dall’altra parte (indicando con il dito, ovvero verso l’ASL e anche lui con il cane). Ma non ci sono problemi, se tiene il suo cane al guinzaglio". Ero un po' infastidita perché sapevo dove voleva andare a parare e che voleva litigare.
A questo punto la signora sbotta. Ecco appunto. "Avete rotto con questa storia del guinzaglio!" poi continua con altre frasi che ha capito solo lei mentre io le ricordavo che il guinzaglio è obbligatorio per legge, non per mia volontà. Finisce aggiungendo: "I nostri cani non possono essere obbligati a mettere il guinzaglio perché i vostri non sono gestibili!".
Guardo il mio cane: era lì che annusava l'erba inebetito dal sole battente. Anche perché, sordo com’è dalla nascita, neanche si accorge di una signora che urla.
Riguardo la signora che nel frattempo continuava a imprecare frasi sconnesse (forse l’unica ingestibile era lei, non il mio cane che continuava ad annusare l’erba), al ché mi giro e me ne vado (ehm, a dirla tutta le ho fatto il dito – mea culpa...).
La legge è uguale per tutti e non è interpretabile.
Rileggiamo insieme cosa dice la legge nel comune di Varese riguardo l’uso del guinzaglio (attenzione, eravamo in Via Otorino Rossi, quindi grandissimo parcheggio e continuo passaggio di macchine studenti universitari, adolescenti e persone che passano per entrare in ASL da Via Monte Generoso). Cito l’articolo di VareseNews del 2021 https://www.varesenews.it/.../regolamento-benessere...
Art. 24 – Custodia dei cani 1. Senza il controllo del proprietario o del detentore a qualsiasi titolo, è vietato lasciare i cani liberi di vagare per le strade e le altre aree pubbliche o di uso pubblico del territorio comunale, soprattutto se ciò crea pericolo per l’incolumità di altre persone, animali oltre che al cane stesso.
11. I cani possono essere tenuti senza guinzaglio, quando sono utilizzati: ◦dalle Forze dell’ordine e dalle Forze Armate; ◦per il salvataggio in acqua; ◦per il salvataggio in emergenza per calamità naturali; ◦per partecipare a programmi di Pet Therapy; ◦per la pastorizia (ma solo quando sono utilizzati per lo scopo); ◦per la caccia (ma solo quando sono utilizzati per lo scopo).
Art. 26 - Accesso ai giardini, parchi ed aree pubbliche 1.
Ai cani accompagnati dal proprietario o dal detentore a qualsiasi titolo, è consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico, compresi i giardini e i parchi, salvo le aree successivamente precisate al comma 4.
2. Nelle strade, come definite dal Codice della Strada, è fatto obbligo di condurre i cani al guinzaglio, estensibile o non estensibile; nelle altre aree pubbliche o private aperte al pubblico in cui è consentito l’accesso ai cani, fatta eccezione per le aree di sgambatura specificatamente indicate di cui al successivo art. 27, i cani devono essere tenuti al guinzaglio (con lunghezza massima di 1,5 metri) e avere al seguito la museruola). L’utilizzo della museruola, che deve essere di materiale atossico adatta alla taglia e alla razza del cane e tale comunque da impedire al cane di mordere ma non di bere, è lasciato alla responsabilità del proprietario o accompagnatore, salvo che l’utilizzo della stessa sia previsto dalla legge. Comunque l’uso del guinzaglio e della museruola sono obbligatori in tutti quei casi nei quali è manifestata una particolare aggressività del cane nei confronti di elementi presenti nell’ambiente esterno e suscettibili di essere fonte di disagio per lo stesso animale, ovvero determinare danni o disturbo agli altri frequentatori; per tale motivo il proprietario e/o detentore deve portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l'incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti.
Intanto che ci siamo, ricordiamo anche quanto segue, dato che i quartieri Bustecche e Bizzozero, soprattutto nelle aree verdi, sono latrine a cielo aperto.
Art. 28 - Obbligo di raccolta degli escrementi
1. I proprietari, o detentori a qualsiasi titolo dei cani, hanno l’obbligo di raccogliere gli escrementi prodotti dagli stessi sul suolo pubblico, per essere conferiti in idonei involucri o sacchetti chiusi, nei cestini portarifiuti, in modo da mantenere e preservare lo stato di igiene e decoro del luogo.
Per concludere vi racconto brevemente la nostra storia (chi ci conosce la sa già). Cinque anni fa abbiamo adottato due dogo argentino dal rescue italiano che gestisce gli abbandoni di questi cani. Entrambi sordi dalla nascita, il maschio ha anche una ipoplasia cerebellare (ovvero gli manca un pezzo di cervelletto – ecco perché i 3 guinzagli, ogni tanto perde l’equilibrio o parte di traverso per via della patologia che ha).
Berry, la femmina, ha paura degli altri cani. Abbiamo fatto di tutto per aiutarla ma non vuole essere avvicinata. A Ribes non importa nulla, ma comunque noi preferiamo farci i fatti nostri in lontananza e sempre con il guinzaglio. Con le persone non hanno nessun problema, invece.
Perché se la legge è chiara in merito, devo trovarmi in una situazione in cui le persone non sanno comportarsi in società? Perché il mio cane, sempre al guinzaglio, deve essere costretto a ritrovarsi un cane libero sotto il collo se non ne ha voglia? Perché non siamo capaci tutti, come comunità, di rispettare le regole che la società impone e che portano al rispetto reciproco di ogni forma vivente, altri cani compresi? E, attenzione, non è una questione di aggressività. I nostri cani sono abituati a stare in mezzo agli altri cani: semplicemente non vogliono essere avvicinati da cani senza guinzaglio. È una questione di rispetto dello spazio personale del cane che non vuole essere avvicinato. È una questione di rispetto anche nei nostri confronti che abbiamo reso un servizio a questo paese. Un paese che se ne infischia di cani abbandonati e lascia sempre la gesione in mano a volontari e privati. Un paese a cui non importa dei tantissimi cagnari che continuano a far nascere cani di razza con gravi disabilità. Un paese in cui al cittadino medio importa solo che possa continuare a girare con il suo cane senza guinzaglio, infischiandosene della legge e del buon senso comune.
La solita frase che si cita in questi casi è: “La tua libertà finisce dove inizia la mia”. Sarebbe arrivato il caso di applicare questo bellissimo aforisma a qualsiasi contesto.
Mi spiace solo non conoscere nome e cognome della persona. Avrei inoltrato un esposto alla polizia come già fatto in passato con altre persone del luogo (persone che dopo gli esposti hanno finalmente capito come ci si comporta in una comunità).
In foto i nostri due temibili dogo argentino durante una passeggiata con educatori cinofili e altri 15 cani. Tutti al guinzaglio anche se eravamo nella natura.
Tiziana Caretti
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