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Carletto Ferrari
Domenica 15 gennaio la commemorazione del partigiano bizzozerese.
La ricorrenza è stata ricordata anche dall'Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Varese, che coordina lo svolgimento della commemorazione: "Come ogni anno nel ricordare il partigiano Carletto Ferrari, ucciso dai fascisti nel gennaio 1945, intendiamo riaffermare il valore della Resistenza e del sacrificio compiuto per conquistare libertà, democrazia, pace, giustizia sociale. Valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, mai compiutamente attuati e spesso rimessi in discussione. Ecco perchè ricordare non è solo un esercizio di memoria, ma un impegno solenne per agire nella realtà odierna e impedire che tentazioni autoritarie possano riprendere corpo. Per impedire che le chiusure nazionalistiche e la volontà di dominio dell'uno sull'altro possano generare nuove catastrofi, come accadde nella seconda guerra mondiale".
La cerimonia in ricordo di Carletto Ferrari avrà luogo presso il cimitero di Bizzozero domenica 15 gennaio con inizio alle ore 10,00, e sono previsti gli interventi del sindaco di Varese Davide Galimberti, del presidente della Sezione ANPI di Varese Rocco Cordì, e dell'educatrice teatrale Clarissa Pari.
Abbiamo chiesto a quest'ultima di spiegare il senso della sua presenza: “Partecipo motivata alla cerimonia del tenente degli alpini e comandante partigiano Carletto Ferrari ricordando cosa significa lottare per la dignità umana, decidere di scegliere da che parte stare, lottare in nome di valori alti come libertà, democrazia, giustizia sociale. La storia di Carletto Ferrari per alcuni può essere considerata noiosa e ripetitiva o una storia etichettata a "quelli del bella ciao", invece è la storia di chi ha fatto si che nascesse la Repubblica e la Costituzione. E' storia di esempi e lezioni di vita importanti, utile anche a comprendere come quella storia tragica possa ripetersi nei nostri giorni, magari con altri nomi e modalità: oggi non si chiama più nazifascismo, ma disumanizzazione del potere e della vita. E noi educatori e genitori, se abbiamo un po' di amore per le vite future siamo i primi responsabili nell' educare alla consapevolezza del male e alla non banalità del bene. Vogliamo, dobbiamo, riflettere sull'importanza dell' educazione come prevenzione ai disagi giovanili. Ragionare per stereotipo, istigare all' odio, alla prevaricazione e alla violenza è una condizione prima di tutto mentale che si può prevenire educando. Educere è tirare fuori il meglio e un bambino felice che sa qual'è il suo dono per realizzarsi non vorra' sopraffare l'altro per ottenere potere illusorio. Il nazifascismo non è solo una ideologia, non sta solo in un partito ha radici nella mente. Il bullismo , la violenza, la sopraffazione, si possono prevenire attraverso l'educazione emozionale. Per questo fare teatro è anche uno strumento educativo, un prezioso strumento anche terapeutico e utile ad ogni età perche da restituzioni importanti per la crescita. Per sensibilizzare i ragazzi al significato della memoria storica della Resistenza varesina, con Andrea Minidio e MicheleTodisco abbiamo.messo in scena “Il comandante Claudio" per le scuole medie e superiori che in questi anni hanno partecipato coinvongendosi molto più di una lezione di storia perché il teatro e strumento esperenziale. I ragazzi del liceo artistico che hanno interpretato i partigiani si sono emozionati e qualcuno ha capito cosa si prova ad indossare il potere di una dittatura. Un bambino felice, una persona consapevole e autentica, non ha bisogno di scegliersi un leader che gli dia esempi di bullismo. Sappiamo bene che è sempre stato il popolo insoddisfatto, confuso, smarrito, a scegliere i propri i diittatori. Perciò non basta ricordare. Bisogna fare prevenzione, educare fin dall'infanzia e far comprendere il valore di una vita di uomini esemplari come Carletto Ferrari nell'impegno quotidiano per rispettare e attuare la nostra bella Costituzione nata dalla Resistenza".
Un altro ricordo, più personale, viene da Emilia Ferrè Rossi, già presidente della Circoscrizione 6: "Carletto Ferrari fu sempre ricordato come figlio patriota. Il rito fu sempre seguito dai compaesani. Ricordo che nel mio periodo di servizio alla Circoscrizione numero 6 fummo sempre in molti presenti al momento di ricordo. Mi viene in mente che si cercava di creare ricordo e motivazioni storiche ai bambini della scuola elementare".
Per approfondire: Carletto Ferrari
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