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Foto Raffaele Coppola: Un laboratorio dell'Insubria a Bizzozero
Nuovo successo per la ricerca nata nei laboratori comaschi dell’Ateneo da un’intuizione del fisico Massimo Caccia: una “pillola” di silicio in grado di generare un flusso infinito di bit casuali a difesa della sicurezza informatica, per esempio per creare password imprevedibili e di conseguenza inviolabili.
Random Power è un progetto del fisico Massimo Caccia nato nel 2018 nei laboratori dell’Insubria a Como e si basa sull’uso della meccanica quantistica nella creazione di chiavi crittografiche imprevedibili, e dunque inviolabili, per tutelare la privacy e la sicurezza in rete. L’intuizione è arrivata studiando i rivelatori di singoli fotoni in silicio e le loro proprietà, che sono determinate dalla natura quantistica della materia: “catturare” impulsi elettrici endogeni casuali e trasformarli in una sequenza temporale binaria, 0 o 1, ma imprevedibile.
Questi concetti scientifici complessi sono in realtà alla base di gesti quotidiani e comuni. Per esempio, quando formuliamo una password online cerchiamo una sequenza difficile da riprodurre: in questo ci può aiutare Random Power, il “potere del caso”. Di fatto si tratta di una “pillola” di silicio in grado di generare un flusso praticamente infinito di bit casuali che alimentano sistemi di sicurezza informatica con simulazioni numeriche e l’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale, creando infine uno scudo inviolabile.
Commenta Mauro Fasano, delegato del rettore al Trasferimento tecnologico che ha inoltrato al Summit la nomination e che presenterà il “pitch” dell’Insubria a Berlino: «Questo riconoscimento è motivo di orgoglio per la nostra Università. Random Power è l’esempio più promettente di come la ricerca possa generare valore per la società. Per mettere in sicurezza la nostra vita digitale servono i “muri di pietra”, ma sempre più spesso questo non basta in quanto vengono segnalate continue violazioni dei dati. Random Power sfrutta le proprietà quantistiche dei semiconduttori per generare flussi virtualmente infiniti di bit casuali, per costruire chiavi crittografiche infrangibili e sviluppare protocolli sicuri per salvaguardare la nostra privacy».
Per Random Power questo non è che l’ultimo riconoscimento: nel 2018 era stato selezionato come uno dei 170 “breakthrough project” nella fase pilota di Attract, nel 2020 ha vinto la Start Cup Lombardia e due riconoscimenti speciali del Premio dell’Innovazione, a fine 2021 ha ricevuto un finanziamento da Liftt e nel febbraio 2022 ha ricevuto due milioni di euro da Attract nell’ambito dei programmi di Commissione Europea a supporto di ricerca e innovazione.
La tecnologia Random Power è stata inserita in una prima scheda elettronica di dimensioni inferiori ad una carta di credito in grado di essere connessa ad ogni computer, ed ora l’obiettivo è la miniaturizzazione del dispositivo e l’integrazione in un chip di funzionalità crittografiche, anche in una versione ad alto flusso di bit per i data center. Un percorso che vede la collaborazione dell’Università dell’Insubria con un consorzio europeo di altissimo livello, in cui l’Italia gioca un ruolo di assoluta rilevanza grazie a Seco, E4 Computer Engineering, Fondazione Bruno Kessler che affiancano Imasenic (Spagna), Kudelski Security (Svizzera), Weeroc (Francia), Agh-University of Science & Technology (Polonia) e, ovviamente, Random Power s.r.l.
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