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Foto Cristian Ortobelli: Veduta aerea del Campus Bizzozero
Il magnifico rettore dell'università dell'Insubria denunciato dal suo vice.
Accuse rilevanti, rese ancora più clamorose dal fatto che ad essere denunciato è il magnifico rettore dell'Università dell'Insubria, e a denunciarlo è il suo vice (tecnicamente il prorettore).
Il fatto rappresenta l'apice - almeno per il momento - di un crescendo di tensione tra i due massimi rappresentanti dell'istituzione culturale più importante delle province di Varese e Como, perchè non va dimenticato che l'Università dell'Insubria è un'università bicefala, avendo sede ufficiale sia a Varese che a Como.
Proprio questa caratteristica contribuisce in maniera determinante alla situazione odierna, infatti mentre in tutte le altre università ad essere eletto è il rettore, ed è lui che poi sceglie autonomamente i suoi collaboratori, tra cui il suo vice, lo statuto dell'Insubria - caso unico in Italia - prevede l'elezione diretta sia del rettore che del prorettore (un po' come avviene negli USA con l'elezione del presidente e del suo vice), dando così luogo ad una diarchia, cioè ad una direzione a due teste, sebbene una con un ruolo prevalente sull'altra.
A determinare questa insolita soluzione è stata proprio la necessità di garantire e preservare rappresentanza ed identità ad entrambe le sedi, tanto che sempre lo statuto prevede che rettore e pro rettore debbano essere di due sedi diverse, ovvero uno di Varese e l'altro di Como. Non va poi dimenticato che essi vengono scelti attraverso delle elezioni, così la coppia di candidati, più che essere determinata da una reciproca scelta, finisce con l'essere determinata dal numero di voti che è in grado di portare, vale a dire che finiscono con l'essere espressione di diverse aree dell'ateneo, dove ciascuna sceglie il proprio rappresentante, andando a formare la coppia da presentare poi alle elezioni.
Nel caso specifico dunque ad essere eletto rettore è stato un docente di Varese del dipartimento di medicina, e come suo vice un docente di Como di analisi numerica.
Secondo quanto raccolto in ambienti universitari, a caratterizzare il rettorato di Tagliabue in questi anni, sarebbe stata l'attenzione dedicata ai rapporti dell'università con le aziende ospedaliere di Varese e Como, con cui l'università ha stretti rapporti di collaborazione, a discapito di tutto il resto; una versione che giustificherebbe il palpabile scontento che serpeggia nell'ateneo varesino-comasco, che si sentirebbe abbandonato e declassato, e che avrebbe coinvolto anche Serra Capizzano, che guarda coso non fa capo al dipartimento di medicina.
Sta di fatto che complice una prolungata assenza di Tagliabue dovuta a seri problemi di salute, Serra Capizzano avrebbe quindi preso in mano le redini dell'ateneo imprimendo un cambio di marcia, secondo alcuni andando anche oltre le sue prerogative di vice, tanto che al suo rientro Tagliabue non sarebbe andato troppo per il sottile per arginare l'intraprendenza del suo prorettore, portandolo anche ad avanzare un progetto di riforma che avrebbe posto fine alla diarchia, trasformando la figura del prorettore - allora come adesso rivestita da Serra Capizzano - in una sua figura fiduciaria, cioè soggetta a nomina, ma eventualmente anche a revocata, da parte del rettore, come del resto avviene in tutte le altre università.
Il progetto non andò in porto, ma - come riferito dallo stesso prorettore anche a Varesenews - segnò un punto di non ritorno nei rapporti tra i due, caratterizzato - così nell'atto di accusa di Serra Capizzano - da diffamazione anche in pubblico, prevaricazioni come il ritiro di alcune deleghe, l'allontanamento scortese da alcune riunioni, e culminato con una sanzione disciplinare che ha comportato una sospensione di 10 giorni (pare per una mail in cui Serra Capizzano ironizzava su Tagliabue), una sanzione che se passata in giudicato precluderebbe a Serra Capizzano importanti cariche elettive.
Secondo lo scienziato comasco (Serra Capizzano l’anno scorso è stato inserito fra i “Top Italian Scientists Mathematics“) i tentativi di un confronto diretto, possibilmente chiarificatore, sono sempre stati vani, poichè Tagliabue si sarebbe sistematicamente negato, da qui la decisione di adire le vie legali.
Diffusasi la notizia della denuncia, svelata in mattinata da La Provincia di Como e poi ripresa dagli altri media, nel pomeriggio il rettore dell'Insubria ha diffuso una dichiarazione pubblica: "A tre anni da un progetto comune, nell’ultimo periodo differenti vedute hanno portato a divergenze istituzionali con il Pro Rettore vicario, che troveranno composizione nel proprio ambito naturale, cioè quello accademico. Il lavoro di una Università in ascesa costante su tutti i fronti deve procedere lungo un alveo il cui faro è il progresso scientifico e il rispetto delle persone, per favorire la crescita dei nostri studenti, docenti e tecnici amministrativo in un ambiente sano e stimolante. L'Università è la casa comune del progresso scientifico e del dialogo costruttivo, cui tutti noi dobbiamo tendere per vocazione naturale".
Ne hanno parlato anche: La Prealpina, La Provincia di Como, Malpensa24, Telesettelaghi, VareseNews, Il Giorno
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