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Foto Luca Paris: Un momento dell'escursione
Un percorso tra storia e natura, per scoprire il cuore di Bizzozero quello realizzato oggi dal comitato Difendiamo Selene, con numerosa partecipazione.
Foto Raffaele Coppola: Il gruppo dei partecipanti
Il percorso seguito ha dunque compreso la parte alta della valletta formata dal rio Selvagna, fra Bizzozero e Schianno, fino a raggiungere la palude Stoppada e le sorgenti vicine alla via SELENE.
Questa conca (denominata anticamente Valle OROCO) è delimitata ad est dal pianalto di Bizzozero, da cui è partito il percorso, e a ovest da Schianno e dal colle Sant'Albino. Questa zona ha da sempre rappresentato l'accesso da Sud a Varese e le modifiche viabilistiche l'hanno molto segnata già con la costruzione della ferrovia nel 1864, che ha determinato una forte separazione della porzione attraversata dal resto del territorio verso ovest. Infatti, prima della ferrovia, la valletta si collegava senza sbarramenti con la zona dell'attuale Esselunga (anticamente denominata CUOR DI SASSO) che era anch'essa una zona paludosa.
L'accesso da sud a Varese, o meglio a Bosto, avveniva da un lato da Bizzozero, che era comune a sé stante fino alla costituzione della provincia di Varese nel 1926-27, e dall'altro lato da Castleseprio- Morazzone-Schianno; queste due direttrici confluivano proprio nella zona della palude Stoppada. Anche ora sono le opere viabilistiche a determinare le modifiche di questa area, opere viabilistiche collegate in questo caso alla realizzazione del nuovo centro commerciale e al tentativo di risoluzione della viabilità legata agli insediamenti industriali presenti nella valletta.
Foto Luca Paris: Un momento dell'escursione
Queste opere stanno comportando la completa cancellazione del prato umido alle sorgenti del Selvagna. Inoltre, secondo quanto previsto dal progetto, vi sarà un convogliamento del traffico al margine della palude, con il paventato collegamento della via Selene alla rotonda. La zona di prati ·umidi a sud della palude era già stata oltraggiata nei decenni recenti dai 2 grossi insediamenti industriali, che sono stati costeggiati nella camminata, il primo (SKF) in territorio di Schianno e il secondo (FILVA) in territorio di Varese. Le passate amministrazioni in decenni ormai lontani, hanno concesso questi insediamenti senza valutarne i collegamenti viari e senza tenere in minimo conto l'importanza delle aree, che solo recentemente sono state oggetto di attenzione con l'istituzione dei due PLIS, il RileTenore-Olona e il Cintura Sud Varese; sono stati così cancellati anche i tracciati dei percorsi storici, che erano diventati nel tempo strade consortili per il passaggio dei carri coi buoi ed ora sono degli stretti sentieri sul margine della recinzione della FILVA. Nell'area della FILVA inoltre il Rio Selvagna è stato interrato.
E' stato quindi attraversato un paesaggio che riserva ancora in alcuni punti aspetti "incontaminati", che fanno comprendere anche la bellezza di questa area, costeggiando per alcuni tratti il Rio Selvagna con gli ontani neri sulle rive, passando da grandi prati umidi, in parte coltivati, per poi arrivare alla palude, molto inselvatichita anche a causa di un recente taglio di piante, ed infine alle sorgenti nei pressi del cantiere.
La palude è stata oggetto di un primo studio definito "generico" dal comitato, in fase di progetto Esselunga, prima dell'istituzione del Parco; la stessa palude ora viene presa in considerazione dal Comune con progetti di valorizzazione. Contemporaneamente si sta facendo una mappatura degli anfibi presenti, grazie all'opera di alcuni qualificati volontari guidati da Lorenzo Laddaga con la collaborazione del Comitato Difendiamo Selene, di Varese Ama Via Selene e della Lipu.
Foto Luca Paris: Una delle "soste di approfondimento"
Il percorso ha previsto delle soste con momenti di racconto dei vari aspetti: storico (a cura del professor Renzo Talamona), naturalistico-paesaggistico (a cura di Francesca Alberti e Daniele Zanzi).
Diversi volti noti della cultura e della politica, quali il professor Renzo Talamona, l'Assessore Dino De Simone, l'Assessore Andrea Civati, i consiglieri comunali Elena Baratelli (Presidente della Commissione Lavori Pubblici), Luca Paris (Presidente della Commissione Urbanistica) e Daniele Zanzi (già ViceSindaco e Assessore alla Sicurezza).
Questi i commenti rilasciati da alcuni di loro:
Foto Raffaele Coppola: Elena Baratelli (lista Varese 2.0 - Presidente della Commissione Lavori Pubblici)
"Mi dispiace - ha commentato Elena Barsatelli - di non stata minimamente coinvolta nei processi decisionali sulla questione . Ho solo potuto farmi parte sollecita per convocare , con tempi burocratici biblici , le commissioni per discuterne. Su progetto e decisioni già presi in altre sedi".
Luca Paris (lista PD - Presidente della Commissione Urbanistica)
"Posso dire che arriveranno a Varese nei prossimi mesi e nei prossimi anni ingenti risorse economiche nell'ambito del PNRR legato al Recovery Plan, - ha evidenziato invece Luca Paris - l'obiettivo deve essere quello di utilizzarle a favore dell'ambiente, nell'ambito di una vera transizione ecologica Anche all'interno del nostro PLIS Cintura verde sud Varese".
Foto Raffaele Coppola: Daniele Zanzi (lista Varese 2.0 - già ViceSindaco e Assessore alla Sicurezza)
"Abbiamo toccato con mano la bellezza di luoghi fragili, - ha infine osservato Daniele Zanzi - su cui si sarebbe dovuto usare una elevata preoccupazione . Così non è stato e me ne dispiace. Aspetto lo stralcio della bratellina così come annunciato oramai mesi fa …. Ma non arriva !".
Per l'illustrazione del percorso si è fatto ampiamente ricorso al testo elaborato dal comitato Difendiamo Selene - che ringraziamo - per presentare l'escursione.
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