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FIAB Varese esprime la sua preoccupazione circa il progetto di ripristino della linea ferroviaria della Valmorea che passarebbe anche da Bizzozero.
L’iniziativa intrapresa in questi giorni dall’associazione Amici della Ferrovia della Valmorea, che si rivolge a sindaci ed istituzioni potenzialmente interessati e protagonisti alla proposta di ripristino di un servizio ferroviario di valle, è sicuramente rilevante sotto diversi aspetti e merita tutta l’attenzione della scrivente associazione. Suscita infatti molti interrogativi e qualche preoccupazione in coloro che riconoscono nel completamento della ciclovia della Valle Olona, attualmente limitata alla tratta Castellanza – Castiglione Olona, un progetto importante di promozione di mobilità e turismo sostenibile innanzi tutto per la valorizzazione delle risorse di natura e di memoria di cui la valle è depositaria, ma anche più in generale per l’arricchimento dell’offerta cicloturistica della provincia di Varese e della sua attrattività a sud verso il milanese e a nord verso il mendrisiotto. Bisogna infatti considerare che la ciclovia della Valle Olona è prevista dal Piano Regionale della Mobilità Ciclistica e che il prolungamento in Svizzera fino a Mendriso, già nei piani della rete ciclabile del Canton Ticino, ci metterebbe in connessione con l’itinerario ciclabile nazionale n. 3 della rete elvetica, ovvero con la più ampia rete Eurovelo. con un tracciato sostanzialmente pianeggiante e quindi altamente fruibile. Se queste prerogative e questi obiettivi della infrastruttura ciclabile potrebbero essere teoricamente non solo compatibili ma anche reciprocamente rafforzati dalla compresenza in parallelo di un servizio su ferro, sul piano pratico purtroppo si possono presentare (già si sono presentate) incompatibilità in ordine a risorse, tempi e modalità realizzative, che obbligano a scegliere quale infrastruttura privilegiare valutandone la concreta fattibilità e la ricaduta sociale, economica ed ambientale. A breve la Provincia di Varese metterà in appalto i lavori della tratta di ciclovia da Mulini di Gurone al confine con la Svizzera grazie ad un finanziamento dei fondi europei Interreg; al programma ha aderito anche la Svizzera riscontrando nell’opera una ulteriore offerta di mobilità alternativa all’auto per il pendolarismo di frontiera che gravita sulla zona industriale della piana di Stabio. Purtroppo in fase di definizione del progetto la soluzione apparentemente più agevole di utilizzare nel tratto più prossimo al confine il percorso sterrato, esistente e già frequentato, che fiancheggia il preesistente sedime ferroviario ha dovuto essere abbandonata per incompatibilità con le norme di sicurezza di un servizio ferroviario formalmente in esercizio anche se ormai da anni abbandonato e assai problematica, improbabile riattivazione. La soluzione di ripiego sarà quella di abbandonare il fondovalle per salire sulla collina di Ligurno di Cantello e quindi ridiscendere al trafficatissimo valico di Gaggiolo, con tratti in forte pendenza che penalizzeranno certamente la fruibilità e il successo della ciclovia. È attualmente in corso di progettazione definitiva anche l’ultimo tratto per completare il percorso, da Castiglione Olona a Mulini di Gurone: anche qui la soluzione intuitivamente più praticabile vedrebbe in parte la sovrapposizione o l’affiancamento della ciclabile al sedime dell’ex-ferrovia. Auspichiamo che si adotti una soluzione che tenga in primo piano le esigenze di funzionalità e l’attrattività ciclistica. FIAB Varese Ciclocittà, aderente alla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, ha lo scopo specifico di promuovere la bicicletta come modalità sostenibile e attiva di spostamento sia per le correnti esigenze di vita sia per il turismo, individuando nel traporto pubblico, in particolare su ferro, un alleato fondamentale sia per il contenimento dell’impatto ambientale dei trasporti sia per il supporto intermodale che può (deve) fornire alla stessa mobilità ciclistica (e pedonale). L’ispirazione e le suggestioni che muovono i sostenitori del ripristino ferroviario in Valle Olona non ci vedono quindi pregiudizialmente su fronti opposti; ci preoccupa invece che la mancanza di una visione complessiva, coerente, praticabile della questione e l’incertezza dei decisori, in primis probabilmente della Regione, destini i fautori della bicicletta ad accontentarsi di un’offerta al ribasso e quelli del treno a vedere deperire nell’abbandono le testimonianze di un’archeologia industriale che meriterebbero miglior destino. In questa prospettiva FIAB Varese spera di poter fornire il proprio contributo in tutte le occasioni di confronto e approfondimento sulla materia. Non quindi contrapposizione particolarmente valida dal punto di vista salutistico, ambientale, di efficienza energetica ed economica sia per gli utenti che per l’infrastrutturazione. Sotto il profilo turistico e ricreativo è ormai sotto gli occhi di tutti non solo l’apprezzamento sociale delle piste ciclabili laddove realizzate, pure in provincia di Varese, ma anche la potenzialità di tutela e valorizzazione delle risorse storiche e naturalistiche di territori destinati altrimenti alla marginalizzazione, se non all’abbandono e al degrado. In questa prospettiva vediamo in linea di principio il treno come un alleato strategico della bicicletta sia nell’intermodalità (treno più bici) sia nella caratterizzazione dell’attrattiva paesaggistica del territorio “ciclabile”. Pensiamo che questo sia già in parte avvenuto ed abbia ampia possibilità di svilupparsi anche in Valle Olona a condizione che siano chiari e condivisi soluzioni tecniche, tempi e priorità.
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