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Luca Boldetti
Il consigliere comunale bizzozerese Luca Boldetti interviene sulle "grandi opere" cittadine.
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del consigliere comunale bizzozerese Luca Boldetti, della Lista Orrigoni, in merito ai grandi progetti realizzati o realizzandi in città:
“Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio”. Questa frase - sulla quale tutti i Cattolici impegnati in Politica dovrebbero riflettere e meditare con attenzione, ma non è questo il luogo e l'occasione - la prendo in prestito per formularne una simile: “date a questa amministrazione quel che è di questa amministrazione, e alla precedente quel che è della precedente”. Mi spiego meglio. Il sindaco Galimberti, forse per l'avvicinarsi delle elezioni, ha iniziato il riepilogo delle grandi opere presentate o avviate negli anni del suo mandato, fatto assolutamente legittimo. Tuttavia, non può accaparrarsi i meriti sia dei progetti nati durante la precedente amministrazione, ma che hanno visto l'avvio dei cantieri adesso, sia di quelli presentati ora, ma che verranno eseguiti dopo le elezioni della Primavera 2021. Porto alcuni esempi sulle opere dei privati (per le quali, a dirla tutta, non ci sono particolari meriti della Pubblica Amministrazione): la nuova Esselunga e gli interventi viabilistici connessi sono un progetto presentato quando c'era ancora il sindaco Fontana, al pari della riqualificazione di Villa Mylius (ad oggi ancora bloccata, tra l'altro, da questa maggioranza), mentre la recente proposta di riqualificare l'area ex Aermacchi è stata presentata durante il mandato del sindaco Galimberti, ma i lavori inizieranno sicuramente con la nuova consiliatura. Stesso discorso può essere fatto sulle opere portate avanti direttamente dal Comune, spesso con il sostegno finanziario di Governo o Regione, aldilà del merito dei singoli progetti: l’intervento capillare per il passaggio all'illuminazione a Led, piuttosto che il park Sempione, sono frutto del lavoro di chi c'era prima di Galimberti, così come il piano stazioni è figlio della Giunta oggi in carica ma sarà completato dai loro successori, i quali mi auguro abbiano l'onestà di riconoscere i meriti di chi ha prodotto quella determinata opera e non si prendano solo gli onori e gli applausi al taglio del nastro. Credo che in politica si debba ritrovare un po’ di quella onestà e riconoscimento del lavoro altrui che genera rispetto e non insopportabili battaglie tra tifoserie di partito, anche per rendere più credibili le Istituzioni che negli ultimi anni, se non decenni, sono state spesso ridotte a mezzo con il quale perseguire obiettivi personali e individualistici, senza anteporre il Bene comune e l'interesse della comunità."
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