Questo sito utilizza i cookies. I cookie sono file memorizzati nel browser, utilizzati dalla maggior parte dei siti per personalizzare la navigazione. Utilizzando il nostro sito l'utente dichiara di accettare e acconsentire all' utilizzo dei cookies in conformita' con i termini di uso dei cookies.
Foto Università dell'Insubria: Chiara Tesi al lavoro a Cittiglio
Osteoarcheologi e paleopatologi dell’Insubria nel fiume di ossa a Vercelli e nei siti della Valcuvia.
Studenti e borsisti guidati da Marta Licata hanno allestito un laboratorio per eseguire le analisi e le indagini macroscopiche sugli inumati della chiesa, al fine di redigere uno studio antropologico e paleopatologico che aiuterà a svelare aspetti altrimenti inesplorabili dell’antica popolazione. Il progetto dell’Insubria è stato approvato da monsignor Giuseppe Cavallone della Curia di Vercelli, dall’architetto dei beni della Diocesi di Vercelli Daniele De Luca e da Francesca Garanzini della Soprintendenza archeologica.
Foto Università dell'Insubria: Il laboratorio allestito a Cittiglio
Intanto proseguono le attività sul nostro territorio. Sono ripartiti da pochi giorni, con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia, gli scavi sul sito di San Biagio in Cittiglio: finanziati grazie al progetto di ricerca “archeogenomica” di Marta Licata e Francesco Pallotti e condotti in collaborazione con l’associazione amici di San Biagio, guidata da Antonio Cellina.
Nel prossimo anno accademico, il laboratorio allestito nella navata della chiesa di Cittiglio ospiterà anche gli studenti e i tirocinanti di diversi corsi di laurea per le esercitazioni pratiche. Questa nuova campagna di scavi concluderà l’esplorazione che, iniziata alcuni anni fa, ha fornito un’imponente quantità di informazioni sull’antropologia degli antichi abitanti della Valcuvia, sui loro stili di vita e sulle malattie di cui si soffriva nei secoli medioevali.
I fondi ottenuti dal Centro su bandi competitivi consentono di programmare anche la ripresa degli scavi e dello studio degli scheletri scoperti nell’area cimiteriale di Sant’Agostino in Caravate, svolti in collaborazione con il Comune e di cui è responsabile scientifico il professor Andrea Spiriti. E per i siti di Cittiglio, di Caravate e di altre località si apre anche una prospettiva di fruizione museale grazie al finanziamento ottenuto con il progetto «Valcuvia».
La qualità scientifica del Centro di ricerca in osteoarcheologia e paleopatologia dell’Insubria, che afferisce al Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita diretto dal professor Luigi Valdatta, è confermata dall’attenzione del Gruppo Italiano di Paleopatologia che ha scelto di celebrare a Varese il suo prossimo congresso nazionale, non appena le circostanze sanitarie lo consentiranno.
Articoli correlati: Insubria: percorso archeologico in Valcuvia
© 2024 Bizzozero.net
All Rights Reserved.
Free Joomla 1.5 Templates Joomla Web Hosting cushion cut engagement rings Joomla Templates joomla hosting