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Don Franco Amati
Don Franco guarito dal Covid19 da oggi in quarantena a casa. Commovente il suo messaggio dall'ospedale.
L'evoluzione della mattia a tratti molto preoccupante, si è fortunatamente risolta positivamente, ed il settantenne sacerdote sarebbe potuto essere dimesso anche qualche giorno prima se non fossero subentrate piccole complicazioni legate alla lunga degenza, che ora paiono superate.
A raccontare il suo travaglio è lo stesso don Franco con un toccante messaggio inviato dall'ospedale e pubblicato proprio ieri sul sito Internet della sua parrocchia, un messaggio che volentieri riprendiamo per la dimensione umana della vicenda, che meglio ci aiuta a comprendere cosa hanno patito coloro che sono stati ricoverati in terapia intensiva per via del Covid19, ma anche per la sua dimensione spirituale, che indipendentemente dalle convinzioni personali di ciascuno, ci presenta l'atteggiamento ed il cammino di un autentico uomo di Fede:
Foto Mario Bianchi: Don Franco Amati celebra Messa a Bizzozero l'anno scorso
"Cari parrocchiani e Amici piccoli e grandi,
Nell’imminenza di essere dimesso, vi scrivo dall’ospedale S. Raffaele dove sono ricoverato da più di un mese (11 Marzo) per il Corona virus. Credo di essere ancora vivo per miracolo: ho sentita viva e decisiva nel mio stato di impotenza fisica e mentale la voglia di non perdere la vita che Gesù mi ha fatto conoscere e che stiamo vivendo insieme.
Essendo in isolamento, è stato determinante avere una persona che stabilmente ha tenuto il contatto quotidiano telefonico con me e con i medici, sono state un toccasana le visite, prima o dopo i turni di lavoro, di una dottoressa amica e commovente e decisivo l’aiuto del compagno di camera per quei bisogni immediati che non potevano essere supportati dal pur generoso e prezioso servizio infermieristico e medico. Quanta sofferenza e umiliazione, quanta sopportazione non sempre “paziente”! Ma sempre recuperando il rapporto con Gesù e la speranza in Lui.
Intanto mi era veramente di conforto il sentirvi vicino (famiglie che recitate insieme il S. Rosario, catechiste, giovani coppie, bambini del catechismo, preti amici e perfino l’Arcivescovo… quanti messaggi dai bambini e dai grandi a cui non riuscivo a rispondere ma che sono stati una continua e amata compagnia). Mia sorella, i miei nipoti e parenti e conoscenti non sapevano più come fare per manifestarmi la loro vicinanza e le loro preghiere. Così come la gente delle parrocchie dove sono stato: quanto affetto e quanta fede! Veramente il Signore non ha cessato di dirmi attraverso di voi: “sono qui, ti voglio bene!”
Anch’io ho pregato per voi, sapendovi reclusi in casa, e per gli ammalati; ho offerto le mie sofferenze per la Chiesa e per la Parrocchia che ho affidato alla cura di don Simone e don Arnaldo che ringrazio di tutto e su cui posso sempre contare!
E così adagio, adagio, con molta fatica risalivo tra i vivi, verso la guarigione, sennonché un ago mi ha causato una flebite al braccio destro con una febbricola che ha ritardato le dimissioni.
Ora chiedo di continuare la conversione, di vivere ogni istante con Gesù e di ringraziarlo con voi che attraverso questa situazione di pandemia siete stati richiamati a una vita più cristiana. Mi affido alla Madonna e chiedo che continui ad accompagnarmi nel mio sì per essere come, dove e perchè il Signore mi vuole con la letizia del Magnificat.
Gesù, che conosci e ami ciascuno di noi facci continuare a vivere con il tuo cuore forte e puro!
A tutti un grazie di cuore e un grande abbraccio a piccoli e grandi.
Don Franco
“La fiducia rivive, l’occhio spento si illumina: dopo il perdono al ladro chi dovrà più disperare?”
(Inno dei vesperi pasquali)"
Il sito della parrocchia precisa infine che essendo negative le emoculture e le varie analisi, i dottori proprio ieri stavano programmando quelle dimissioni avvenute oggi, sebbene con la necessità di svolgere visite di controllo dopo il periodo di quarantena.
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