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Dieci tappe per un'esperienza inedita che ci ha permesso di scoprire o ricordare angoli di Bizzozero poco noti, nascosti o sconosciuti.
Dopo dieci giorni si è conclusa la prima caccia al tesoro vituale realizzata a Bizzozero, avente per soggetto Bizzozero.
L'iniziativa promossa da Circolobizzozero e Bizzozero.net è nata per aiutare a trascorrere il tempo a casa durante l'emergenza sanitaria in corso, ma è stata anche un'occasione particolare per ricordare o scoprire angoli di Bizzozero nascosti, poco noti o tal volta sconosciuti, e dobbiamo rilevare che è stata apprezzata facendo registrare un tasso di partecipazione superiore alle attese, dimostrando anche una conoscenza del territorio maggiore di quanto si potesse ipotizzare.
Non essendo una gara ma un gioco, saranno premiati tutti i partecipanti, cui saremo lieti di poter consegnare - quando le condizioni lo consentiranno - un attestato di "Esperto conoscitore di Bizzozero" ed un libro dedicato al nostro rione (l'attestato comunque sarà anticipato via mail in formato elettronico).
Crediamo comunque doveroso rendere noto che in una classifica finale molto compatta con scarti irrisori, la persona che ha totalizzato il maggior numero di punti è stata Marta Fomasi, mentre si è contraddistinto per la rapidità nelle risposte - sfiorando anche il primato finale - Giacomo Oprandi. Come accennato però sono doverosi i complimenti a tutti i partecipanti, cui va anche il ringraziamento di Circolobizzozero e Bizzozero.net per aver condiviso questi piccoli momenti.
Di seguito riassumiamo le dieci tappe con le indicazioni del caso, fra cui in particolare la decima, la più difficile, che nessuno ha individuato.
La fotografia proposta ritrae l'ingresso ad una corte di via Monte Cengio, esattamente di fronte a vicolo del Portone, nel centro storico di Bizzozero. Non si hanno indicazioni precise circa l'epoca di edificazione dell'arco e del complesso cortilizio a cui dà accesso, il complesso comunque figura già sulle mappe del cessato catasto teresiano del 1722 e ragionevolmente potrebbe essere fatto risalire al 1600 se non anche al 1500. | |||
La fotografia proposta ritrae una pietra migliara collocata sull'edificio d'angolo tra piazza S. Evasio e via Carletto Ferrari che oggi ospita il negozio Bubusettete, ma che in origine potrebbe essere stata l'abitazione di Giovanni da Bizzozero, un importante condottiero militare dei Visconti, vissuto nella seconda metà del 1300, a cui è dedicata la vicina scuola dell'infanzia comunale di via Conte Verde; la pietra indica la direzione da seguire per raggiungere Malnate e la distanza da percorrere: 2,85 chilometri. | |||
La fotografia proposta ritrae un affresco conservato nella corte interna del castello di Bizzozero, affresco che raffigura l'antico stemma della famiglia Bizzozero. Si "legge" ancora molto bene lo sfondo azzurro dello stemma, su cui campegggia un castello bianco (araldicamente d'argento), particolarità degna di nota visto che lo stemma nobiliare riconosciuto ai Bizzozero prevede un castello giallo (cioè d'oro); usura del tempo o variante dello stemma dei Bizzozero residenti a Bizzozero rispetto a quelli residenti a Milano ? E' un mistero insoluto. Praticamente illegibili invece i due volatili che si guardano dalle cime delle due torri, che stando al riconoscimento reale dovrebbero essere due candide cicogne. | |||
La fotografia proposta ritrae un pregevole particolare decorativo in cotto che orna la casa d'angolo tra via Carletto Ferrari e piazza S. Evasio che oggi ospita il negozio Bubusettete, e che come già abbiamo avuto modo di dire forse fu l'abitazione dello storico condottiero visconteo Giovanni da Bizzozero, che visse nella seconda metà del trecento, epoca a cui stilisticamente può essere attribuita questa decorazione. Simile, ma di suggetto diverso, è una decorazione sempre in cotto, e sempre caratterizzata da archetti ciechi pensili, che orna il bel ciborio della chiesa di S. Stefano, ciborio affrescato da Galdino da Varese nel 1428 (ed in questo caso la data è certa). | |||
La fotografia proposta ritrae un vecchio cartello databile forse agli anni '30, collocato lungo via Monte Cengio, e più precisamente nel punto d'accesso al breve passaggio coperto che divide in due parti questa breve via del centro storico (in molti anzi considerano il passaggio coperto come punto d'incontro tra via Monte Cengio e via dell'Arco, ma in realtà la prima prosegue e comprende anche il piccolo slargo alle sue spalle - se si proviene dal lato di piazza S. Evasio - noto anche come Cantun Svìzar). | |||
La fotografia proposta ritrae un "riscontro" collocato sotto il passaggio dell'arco di fronte a vicolo del Portone, e fotografato nella prima tappa di questa nostra caccia al tesoro virtuale. | |||
La fotografia proposta ritrae due dei tre stagni realizzati in via Monte Generoso, all'interno del campus universitario, per ricostituire un' "area umida" adatta ad ospitare la flora e la fauna tipiche dei nostri territori, e permetterne l'osservazione e lo studio agli universitari dell'Insubria. | |||
La fotografia proposta ritrae i resti di un affresco votivo di una crocefissione (siamo in tema pasquale), realizzato sotto le volte del porticato di una delle più affascinanti corti di Bizzozero, ubicata in piazza Statuto, accanto all'antiquario ex Coop. I bizzozeresi di vecchia data ricordano come sino all'inizio degli anni '70 davanti a questa edicole devozionale si celebrava una novena in vista della festa dell'Addolorata. | |||
La fotografia proposta ritrae un'originale Grotta di Lourdes, caratterizzata da una vivace colorazione, ed ubicata in fondo a via Selene, località stoppada, vicino al centro sportivo Bellavista. | |||
La fotografia proposta ritrae un suggestivo scorcio di bosco in cui l'intervento umano si è inserito con discrizione e rispetto, per un risultato degno di un contesto da favola, ed è ubicato esattamente sul confine tra l'antico Comune di Bizzozero ed il precedente limite del Comune di Varese, nel tratto terminale di via Talizia una zona che non sappiamo se sarà preservata dai prossimi lavori che dovranno portare alla realizzazione di una delle rotonde della nuova Esselunga. |
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