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Luca Boldetti
Il Consigliere Comunale Boldetti interviene sull'emergenza sanitaria a Varese, e le sue conseguenze.
Credo che il compito di un buon amministratore pubblico sia quello di vedere oltre l’oggi e, spesso, anche oltre il domani, andando a immaginare e programmare il dopodomani, mettendo in campo azioni concrete per far sì che la visione del dopodomani si possa realizzare. In questo momento, ci troviamo di fronte forse alla più grande emergenza della storia della nostra Repubblica. C’è sicuramente un’emergenza sanitaria, che si sta cercando in tutti i modi di risolvere, con un grande sforzo da parte di medici, infermieri, operatori sanitari, volontari e non del mondo della Croce Rossa e della Protezione Civile, politici cui compete la sanità a livello nazionale e regionale e tutti gli altri attori in prima linea. C’è, poi, una crisi economica che si farà sentire nelle prossime settimane e mesi su imprese, commercianti, artigiani, lavoratori e famiglie. E, infine, sembra stia cominciando anche una crisi della democrazia, dato che tutti quegli organi collegiali che la nostra Costituzione ha previsto, di fronte alla prima emergenza nazionale, sono stati subito accantonati e sostituiti dall’uomo solo al comando. Lo si vede soprattutto e in maniera clamorosa a Roma, dove il Parlamento è chiuso e il Presidente del Consiglio dei ministri avanza a suon di dirette social e di DPCM, uno strumento normativo che non prevede nemmeno la consultazione dell’intero Esecutivo. Fortunatamente lo vediamo meno a livello regionale, dove il Governatore lombardo quantomeno consulta i Sindaci delle città capoluogo e i membri della sua Giunta. Ma, a livello locale, si torna a percepire questa crisi della democrazia, con il Sindaco di Varese che non riunisce il Consiglio comunale né per informare delle azioni intraprese in questa fase delicata né per valutare collegialmente le possibili mosse future per limitare, nei limiti delle proprie competenze, la crisi economica a livello cittadino. Allora mi permetto di utilizzare questo spazio “non istituzionale”, ma pur sempre di dominio pubblico, per far giungere al nostro Sindaco alcune proposte personali da attuare immediatamente per far sì che, appena l’emergenza sanitaria sarà conclusa, si possa limitare quella economica, altrimenti il dopodomani della nostra città sarà ancora più difficile dell’oggi e del domani. 1. Sospensione per l’anno 2020 del Canone di occupazione degli spazi e delle aree pubbliche (COSAP): con questa misura possiamo alleggerire il carico fiscale nei confronti dei commercianti del nostro territorio, sostenendoli anzi al momento della ripresa della loro attività. Il Comune di Varese perderebbe entrate per circa 900.000 euro, da compensare con minori uscite quali, ad esempio, il non svolgimento per l’anno 2020 di Nature Urbane; 2. Riduzione della TARI per le tutte le utenze non domestiche, dagli studi professionali ai bar/ristoranti, nessuno escluso, in virtù della minor quantità di rifiuti prodotta. La riduzione di questa tassa deve essere compensata mediante un accordo con la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città, alla quale andrà chiesto uno sconto sui servizi offerti proprio in ragione dei minor rifiuti raccolti in questo periodo. 3. Sosta gratuita in tutto il territorio comunale fino al 15/04, ossia la data in cui scade l’ordinanza di Regione Lombardia: chi si muove in questi giorni lo fa perché il suo lavoro lo necessita o per situazioni di emergenza, quindi andrebbe aiutato il più possibile. 4. Prevedere un sistema di rimborso online per i cittadini che, nel mese di marzo, hanno sottoscritto l’abbonamento mensile pendolari o utenti frequenti. Queste sono alcune prime e immediate azioni che, a mio parere, possono già essere approvate per sostenere i varesini nei diversi ambiti che vanno a toccare. Non si può attendere che l’emergenza sanitaria finisca prima di intraprendere azioni di sostegno all’economia e alle famiglie, altrimenti rischieremmo di subire una crisi peggiore di quella del 2008. E la democrazia, anche in questa fase così delicata, è un elemento decisivo per trovare le soluzioni migliori per il futuro della nostra città. Luca Boldetti, consigliere comunale “lista Orrigoni”
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