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Foto Raffaele Coppola: Il tratto di via Monte Generoso da dove sono partiti i controlli
La Polizia di Stato ha arrestato due italiani lo scorso 13 febbraio, di cui uno accusato di curare lo spaccio presso il Campus.
La sera dello scorso 13 febbraio dunque il personale della Polizia di Stato, ha tratto in arresto un cittadino italiano di 44 anni per spaccio e detenzione di marijuana e hashish, nella zona di viale Borri e del Campus Universitario con contestuale denuncia a piede libero di un altro italiano di 32 anni per detenzione di marijuana.
L’arresto, è avvenuto nell’abito delle attività predisposte dalla Questura, per prevenire e contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone maggiormente frequentate da giovani, con l’impiego di personale in borghese della Squadra Mobile ed il supporto del personale in uniforme della Squadra Volante. Nelle settimane precedenti, nei pressi della zona universitaria, gli operatori hanno controllato dei giovani trovati in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente del tipo marijuana procedendo nei loro confronti amministrativamente.
A seguito degli accertamenti, e dell’attività info investigativa effettuata nei giorni seguenti, gli operatori della Squadra Mobile, hanno individuato un soggetto italiano, di 44 anni residente nella zona, solito muoversi nel quartiere a bordo dell’autovettura del padre e dedito allo spaccio di cannabinoidi. Sono stati quindi predisposti mirati e specifici servizi di osservazione e pedinamento della persona, e la sera dello scorso 13 febbraio le risultanze investigative hanno trovato pieno riscontro.
L’uomo, da solo e a bordo del predetto veicolo, è stato seguito dall’uscita da casa fino ad una traversa di viale Belforte dove si è incontrato con un altro giovane all’interno di un garage dal quale è uscito poco dopo con uno zaino che ha posto nel baule dell’auto. È scattato il controllo da parte degli operatori della Squadra Volante che, aperto lo zainetto, lo hanno trovato vuoto ma, grazie a loro intuito investigativo, hanno approfondito l’accertamento verificando come lo zaino emanasse un forte odore di marijuana chiaro segno che l’incontro appena fatto dall’uomo fosse finalizzato alla cessione di tale sostanza stupefacente.
Il soggetto, interpellato in merito con precise domande, ha alla fine ceduto ammettendo di aver incontrato, poco prima, un suo conoscente al quale aveva venduto circa 150 grammi di marijuana, contenuta effettivamente nello zaino. Chiarita la vicenda, alcuni operatori hanno identificato la persona incontrata dal soggetto monitorato per V.R., trovato effettivamente in possesso di una busta di cellophane piena di marijuana, del peso di gr. 136 lordi e corrispondente a quella ricevuta poco prima, nonché di altri 22 grammi di stupefacente dello stesso tipo e 3 grammi di hashish acquistati in altre circostanze.
Contestualmente, altri operatori dell’Antidroga della Squadra Mobile hanno eseguito la perquisizione a casa di R.C. dove, nel garage di pertinenza, è stata rinvenuta una busta in cellophane trasparente contenente marijuana per il peso totale di gr. 1.012, una macchina per il confezionamento sottovuoto con i relativi sacchetti trasparenti per il confezionamento e identici a quello rinvenuto nella disponibilità del cliente di quella sera.
Oltre a tutto il tipico armamentario per il confezionamento delle dosi, sono stato rinvenuto anche dell’hashish per un totale di gr. 320 e la somma in contanti di 2.785 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio. Alla luce di quanto emerso, R.C. è stato tratto in arresto e associato presso la Casa Circondariale di Varese, mentre il secondo giovane, V.R., di 32 anni, veniva deferito, in stato di libertà, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Varese ha portato alla convalida dell’arresto e alla sottoposizione dell’arrestato a una misura cautelare personale.
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