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Foto Mario Bianchi: Il Collegio Carlo Cattaneo di via Dunant
Corso per educatori il 25 ottobre presso il Collegio Cattaneo.
Spiega Luigi Campagner, direttore generale de “Il Sentiero”: «Il convegno è la prima tappa di un piano formativo triennale ideato dalla nostra cooperativa e rivolto agli operatori di comunità, finalizzato all’inclusione sociale di madri in disagio e vittime di violenza assieme ai loro figli, e per l’inclusione di adolescenti e giovani con disturbo di personalità borderline». I fondatori della cooperativa hanno affidato il piano di formazione alla dottoressa Paola Fusaro, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e professionista esperta di processi di cambiamento delle istituzioni di ogni dimensione, dalle piccole comunità sino ai consorzi di comuni. «L’iniziativa è stata poi condivisa con l’Università degli Studi dell’Insubria e ATS Insubria – prosegue Campagner – e ha portato alla promozione di un convegno dove interverranno diverse personalità del mondo universitario».
Da sottolineare la partecipazione di Filippo Bignami, ricercatore e docente presso la Scuola Universitaria Professionale Svizzera Italiana, di Grazia Marchini (ATS Insubria e Università degli Studi dell’Insubria) e della stessa Paola Fusaro Università Cattolica. Altre voci autorevoli saranno quelle dell’Istituto per la Ricerca Sociale con Ugo De Ambrogio, del Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza – interverrà Liviana Marelli –, dei Centri Artemisia – Linda Pozzi – e, infine, di Caf Milano, realtà storica che si occupa del recupero e del sostegno delle famiglie per il quale sarà presente Mita Nonne. Tra i promotori vi è anche ATS Insubria, da tempo sostenitrice delle iniziative de “Il Sentiero”.
Il convegno è valido per l’acquisizione di crediti formativi per le figure dell’assistente sociale ed educatore. «L’evento si rivolge agli operatori del settore con l’obiettivo di far parlare lo stesso linguaggio ai diversi attori sociali: comunità, servizi sociali e servizi specialistici. Soltanto un intervento corale di questi interpreti può portare all’obiettivo dell’inclusione sociale – conclude Campagner -. La comunità rappresenta oggi l’ultimo presidio di prevenzione prima che un minore possa essere allontanato dalla sua famiglia, è quindi l’estremo baluardo di sostegno alla genitorialità».
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