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Foto Mario Bianchi: scorcio della torretta di Bizzozero
L’edificio storico di piazza S. Evasio al 103° posto in Lombardia.
Definiti eccezionali i risultati campagna conclusasi pochi giorni fa: 2.227.847 i voti raccolti con località che interessano l’80,6% dei comuni italiani. Tra i 37.237 luoghi votati, 2 sono ubicati nel territorio di Bizzozero: la torretta di piazza S. Evasio e la Chiesa di S. Stefano (monumento nazionale) di via Portorose.
Diversi e per alcuni aspetti sorprendenti i risultati che li riguardano: la torretta di p.za S. Evasio ha ricevuto 71 preferenze che la collocano al 103° posto della graduatoria regionale (primo in Lombardia, con 47.936 voti, il Santuario della Madonna della Cornabusa a S. Omobono Terme - BG) e al 615° posto a livello nazionale (primo assoluto e vincitore del concorso 2018 il Monte Pisano , Calci e Vicopisano - PI con 114.670 voti), molto più indietro e con sole 2 preferenze la chiesa di Santo Stefano che, in passato, ha ricevuto risultati più lusinghieri di questi che la posizionano al 172° posto in regione (ex aequo con oltre 600 località) e al 604° posto in Italia.
Per chi volesse saperne di più o conoscere per la prima volta i due monumenti bizzozeresi, riportiamo a seguire il testo dei relativi volantini storici curati da Raffaele Coppola con la consulenza del Professor Renzo Talamona, documenti prodotti e distribuiti dal Circolobizzozero nel maggio 2003 (torretta) e aprile 2006 (S. Stefano).
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Il mistero della torre di Bizzozero |
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(*) Nel 2012 la torretta è stata venduta a privati che tutt’oggi ne sono i possessori.
S. Stefano in Bizzozero L'odierna chiesa di S. Stefano sorge su un luogo di culto molto antico, come testimoniato da una lapide romana del II sec. d.C. rinvenuta nelle immediate vicinanze; questa lapide oltre a documentare I'antico insediamento umano, evidenzia anche il culto al Dio Silvano, divinità dei boschi e delle foreste. Spesso le chiese cristiane sorsero sulle stesse fondamenta dei templi pagani, perciò si può ipotizzare che nell'area di S. Stefano sorgesse un tempio pagano dedicato appunto a Silvano, soppiantato successivamente da una costruzione cristiana. I primi elementi certi pero sono emersi dal rinvenimento sotto la pavimentazione di S. Stefano delle fondamenta di due edifici precedenti. Una prima pianta – anche se solo parzialmente - ci fa conoscere la presenza di un edificio del VII secolo d.C.,molto più piccolo dell'attuale. Una seconda pianta ci mostra un luogo rettangolare, fornito di abside, di dimensioni notevolmente più modeste delle attuali ma più grandi del precedente e risalente all'VIII secolo. Il perimetro di questi primitivi edifici è oggi evidenziato sulla pavimentazione di S. Stefano tramite una colorazione più scura. Arriviamo così all'odierno edificio che, anche se con numerose significative modifiche, risale all'XI secolo. Il campanile invece è antecedente, del X secolo,e affianca dunque la costruzione precedente. La cella campanaria è però molto più recente, risale infatti al XVI secolo. Una delle poche date precise è quella della campana, su cui è inciso I'anno di fusione: 1741; a quell'epoca però questo prezioso luogo di culto già da tempo era in decadenza. S. Stefano infatti rimase sempre discosto dal nucleo abitativo, e quando la cappellania esistente a S. Stefano venne trasferita definitivamente a S. Evasio (nel 1574, durante le visite pastorali di S. Carlo) si accentuò I'isolamento di questo antico edificio. A gli inizi del '900 la chiesa era praticamente inagibile e solo nel 1969 si mossero i primi passi per un intervento di recupero globale terminato nel 1975 . |
L’intera serie dei volantini (priva del numero 6 e 7 riproducenti mappe catastali del centro storico di Bizzozero de 1722 e 1856 che, per la loro messa on line, necessitano di specifica autorizzazione ministeriale) è disponibile e liberamente scaricabile nella sezione "Documenti scaricabili" di B.NET.
Leggi anche: S. Stefano ”Luogo del Cuore 2016”
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