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La facciata di Casa San Carlo con la caratteristica meridiana
Approfondimento del Vangelo di domenica 2 dicembre a cura di don Marco Casale.
Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 30 novembre 2018
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LA PAROLA IN MEZZO A NOI III Domenica di Avvento 18Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni 19li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 20Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». 21In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. 22Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. 23E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Giovanni Battista è sempre una figura forte, vigorosa anche nel momento in cui si interroga riguardo alla sua fede e al modo in cui aveva inviato i suoi discepoli da Gesù, perché lui aveva creduto in Gesù mentre adesso si pone delle domande su di lui, perché vede che ciò che lui compie non è quello che Giovanni si aspettava. Giovanni, quindi, è grande, forte anche nel modo in cui affronta queste domande. Osservando Gesù, infatti, vediamo che Gesù sta nelle città, non va nel deserto come Giovanni aveva fatto; guardando a Gesù vediamo che lui non è così austero nel vestire, nel mangiare come Giovanni ma siede a tavola con i peccatori e le prostitute ed è per questo che Giovanni si interroga seriamente riguardo al fatto se sia effettivamente Gesù il Messia atteso. Le domande di Giovanni non sono lontane dalle nostre domande su Gesù, su quello che lui fa, su quello che lui dice e se questo corrisponde alle nostre aspettative perché, come è capitato a Giovanni, Gesù spesso non corrisponde alle nostre aspettative: non fa quello che noi ci aspettiamo e non dice quello che noi pensiamo. Ma Giovanni è grande in questo suo modo di porsi le domande perché sa mettersi in discussione e perché sa porre apertamente questa domanda a Gesù stesso. Giovanni ci dice che se vogliamo proprio comprendere Gesù dobbiamo proprio rivolgerci a lui, interrogare lui. Come si fa a parlare di Gesù senza ascoltare Gesù? Come si fa a comprendere Gesù senza sapere nulla di lui? Come facciamo a comprendere Gesù senza ascoltare la sua parola, quello che lui ha detto? Quante volta ci si sforza di dibattere su quello che una persona abbia detto senza aver prima ascoltato veramente quello che ha detto o senza aver letto quello che ha scritto, ma insistiamo a dibattere su ciò che pensiamo lui abbia detto o su ciò che pensiamo abbia scritto?! Tante volte si evita di fare la fatica di andare ad ascoltare e di andare a leggere: si preferisce parlare e discutere evitando questa fatica. Giovanni invece la fa questa fatica! Anche in questo Giovanni è grande e ci mostra la via: Fai la fatica di andare ad ascoltare e di andare a leggere quello che effettivamente ha detto e quello che effettivamente ha scritto. Cerca di comprendere Gesù ascoltando Gesù. Ma Giovanni è grande anche perché di lui Gesù stesso dice: “Fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.” Ma Giovanni è grande anche nella sua umanità, nella sua capacità di profezia, di saper riconoscere in Gesù il Messia prima di tutti gli altri e Giovanni si trova di fronte a quello a cui ciascuno di noi, probabilmente, si è trovato di fronte: essere scandalizzati di Gesù, a non comprendere il suo agire ed il suo parlare. E c’è da domandarsi se i dubbi di Giovanni non siano anche i nostri, come quando lui vede che il modo di agire di Gesù non è quello di giudicare – perché Gesù rimanda il giudizio – ma quello di usare misericordia, cioè dare il tempo per la conversione, mentre il tempo del giudizio viene rimandato, perché gli uomini possano accogliere la misericordia e possano convertirsi. Don Marco Casale |
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I numeri posti all'inizio di diverse frasi evangeliche indicano i numeri di paragrafo.
Leggi anche: La Parola in mezzo a noi 25 novembre 2018
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