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La facciata di Casa San Carlo con la caratteristica meridiana
Approfondimento del Vangelo di domenica 14 ottobre a cura di don Marco Casale.
Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 12 ottobre 2018:
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LA PAROLA IN MEZZO A NOI VII Domenica dopo il Martirio di San Giovanni Battista Il Vangelo di oggi ci propone tre parabole: la prima ci mostra ancora il seme come abbiamo visto nella parabola del seminatore, ed anche in questo caso il seme è buono. Noi siamo invitati ad avere fiducia nella bontà di questo seme, a vedere in questo seme, che Dio getta in questo campo, che è il mondo, una potenzialità di sviluppo, di crescita. Per contrasto vi è, però, anche la zizzania, cioè un seme non di bene ma di male e del quale i servi ne domandano ragione al padrone: “se tu hai seminato del seme buono, allora da dove viene la zizzania?” La risposta è semplice e netta: “Un nemico ha seminato la zizzania!” L’origine di essa viene individuata in questo nemico, il diavolo, satana, colui che ha un progetto che è radicalmente alternativo a quello di Dio. Ma se pure Dio è chiaramente distinto da satana il suo nemico, tuttavia, in questo campo che è il mondo, questa distinzione non sempre è così chiara, così netta: La zizzania, infatti, cresce insieme al buon seme e Dio non vuole che si proceda a sradicare la zizzania prima che la crescita del grano sia giunta alla sua maturazione. Noi, quindi, siamo nel tempo in cui Dio vuole che non si sradichi la zizzania per il rischio che, facendo così, prematuramente, noi possiamo danneggiare il buon grano, cioè possiamo addirittura sradicare il buon grano con l’intenzione di sradicare la zizzania. Arriverà un tempo – sarà il tempo del giudizio, ma non è questo, in quanto non è ancora giunto il tempo del giudizio – in cui sarà Dio a mandare a mietere il campo ed a separare con chiarezza la zizzania dal buon grano e la zizzania sarà finalmente distrutta! Che cosa significa, allora, accettare questa pazienza di Dio? Significa apprezzare che Dio ha cura del grano e quindi questa pazienza di Dio, che può essere vista come debolezza, in realtà è espressione di una massima attenzione nei confronti del buon grano: non capiti che, anche involontariamente si condanni il giusto, si faccia del male invece di fare del bene, si sradichi il buon grano insieme alla zizzania! Questo non deve essere letto, quindi, come una debolezza di Dio di fronte al male ma come una pazienza affinché, quando il male sarà distrutto, sia distrutto solo il male e non anche il bene. Qui noi possiamo vedere come dei giudizi frettolosi e degli interventi prematuri, fatti anche in nome della giustizia, possano invece produrre il contrario dell’effetto sperato ed esempio la condanna dell’innocente! Don Marco Casale |
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Leggi anche: La Parola in mezzo a noi 7 ottobre 2018
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