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La faccaiata di Casa San Carlo con la caratteristica meridiana
Approfondimento del Vangelo di domenica 18 marzo a cura di don Marco Casale.
Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 16 marzo 2018:
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LA PAROLA IN MEZZO A NOI V domenica di Quaresima La resurrezione di Lazzaro è l’ultimo dei segni che Gesù compie, nella narrazione di Giovanni; subito dopo si entra nella passione. Ci sarà poi l’ultimo grande segno: la Risurrezione di Gesù. Questo segno vuol mostrare che Gesù ha il potere di dare la vita all’uomo ed ha anche il potere di vincere la morte; non di togliere l’esperienza della morte, ma di donarci una vita che vince la morte, che è più forte della morte. Questo sembra essere anche il significato di quell’attesa di Gesù che, dopo aver saputo della malattia di Lazzaro, rimane due giorni prima di mettersi in viaggio per andare a Betània da lui. Gesù, in questo modo, ha voluto compiere un segno – la morte dell’amico Lazzaro, perché anche l’amico Lazzaro ha sperimentato la morte, così come anche Gesù sperimenterà la morte – ma quando c’è questa amicizia con Gesù, quando c’è Gesù così presente, non ci è risparmiata l’esperienza della morte ma ci è donata una vita che è più forte della stessa morte. Questo avviene, come dono da parte di Gesù, dentro un rapporto di amicizia con Lazzaro e con le sorelle; quindi è l’affetto di Gesù, l’amore che Gesù ha per loro, il contesto dentro il quale avviene questo segno! Potremmo dire che qui si realizza il fatto che l’amore è più forte della morte. Ricordate che il Cantico dei Cantici diceva: “Forte come la morte è l’amore!” Gesù, invece, afferma: “Forte più della morte è l’amore!” Non è un aspetto secondario quello dell’amicizia, anzi è l’aspetto centrale, tant’è vero che la descrizione del momento del segno è racchiuso in pochi versetti mentre la descrizione dell’amicizia di Gesù con questi fratelli, il dialogo con loro, ricco di espressioni di fede ed espressioni di affetto, occupa la maggior parte di tutto il racconto che sembra, quasi, un inno all’amicizia. Allora c’è da domandarci: Che cos’è l’amicizia e che cosa è stata l’amicizia per Gesù e come l’ha vissuta? Ricordate che Gesù ha detto: “Non vi chiamo più servi ma amici, perché vi ho fatto conoscere tutto ciò che il Padre mio mi ha detto!” Gesù non ha avuto segreti per loro: nella confidenza di un rapporto di amicizia Gesù ha aperto loro il cuore, dichiarando il suo rapporto con il Padre, i legami di comunione e di amore che lo legano al Padre. Ricordiamo che Gesù ha anche detto: “Non c’è amore più grande di questo: Dare la vita per i propri amici!” E qui noi lo vediamo rappresentato! Qui abbiamo un brano diviso in due parti: da una parte Gesù che dà la vita al suo amico Lazzaro e dall’altra parte i Giudei che decidono di mandare a morte Gesù. Proprio questo, infatti, è stato il momento in cui nei giudei è arrivata a maturazione la decisione di mandare a morte Gesù: proprio nel momento in cui Gesù ha dato la vita all’amico Egli viene condannato a morte! Ecco, dunque, che questo detto Gesù lo ha, prima di tutto, realizzato: Ha dato la vita per l’amico! Così Gesù dà la vita per ciascuno di noi che siamo suoi amici. Don Marco Casale |
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Leggi anche: La Parola in mezzo a noi 11 marzo 2018
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