LA PAROLA IN MEZZO A NOI

XI domenica dopo Pentecoste
Matteo 10, 16 - 20

La vita cristiana è difficile, porta con sé anche prove, resistenze, sofferenze e persecuzione e Gesù ha detto subito tutto questo apertamente ai suoi amici, agli apostoli. Ma non solo ha per primo anche vissuto queste cose. Pensate a queste parole:” vi consegneranno ai tribunali, sarete condotti davanti ai governatori” … Gesù è andato davanti a Pilato, … “davanti ai Re” e Gesù è andato davanti ad Erode; “vi flagelleranno” e Gesù è stato flagellato alla colonna. Insomma Gesù ha vissuto queste cose e quindi trasmette loro una testimonianza, una esperienza di vita. Non solo propone un insegnamento astratto, accademico ma trasmette una esperienza di vita. Vivere la vita cristiana è difficile e a volte si incontra anche resistenza e persecuzione. Allora ecco la necessità da parte di Gesù di garantire la sua presenza, il suo aiuto, la sua assistenza. “Non abbiate timore, non vi preoccupatevi di ciò che dovrete dire perché lo Spirito del Padre vostro parla in voi. “Ecco io sono con voi attraverso lo Spirito”. È questa la cosa più bella e più importante! Che cosa possiamo promettere noi alle persone che amiamo, cosa possiamo insegnare ai nostri ragazzi, ai più giovani fra noi? Possiamo forse dire: vi saranno risparmiate le prove? Possiamo forse dire: non incontrerai la sofferenza? No certo! anzi dobbiamo prepararli alle prove della vita. Ma possiamo promettere questo: conta su di me, sarò al tuo fianco, ma non ti lascerò solo, quando mi cercherai io sarò lì accanto a te. Ecco questa è la cosa più necessaria nel momento delle difficoltà: una persona amata che rimane vicino a me, con amore e con fedeltà! Ma Gesù ci dà anche un altro insegnamento: “voi siete come pecore in mezzo ai lupi”, allora avete bisogno di due cose: “siate prudenti come serpenti e semplici come le colombe”. Tutte e due le cose insieme, perché se uno è prudente come un serpente ma non è semplice come una colomba diventa come uno che vuole usare l’astuzia per i propri interessi personali. Se uno è semplice come la colomba, ma non ha la prudenza di un serpente, diventa una persona buona ma anche ingenua di cui tutti gli altri si approfittano. Gesù non vuole che i suoi discepoli siano così, buoni sì ma anche astuti. Allora serve la semplicità della colomba che si affida a Dio, che si mette nelle Sue mani con confidenza e fiducia ma occorre anche l’astuzia del serpente che sa riconoscere il male, sa riconoscere la malizia, si rende conto, si accorge, ha consapevolezza e quindi non si fa mettere nel sacco, non si fa mettere i piedi in testa ma sa come vanno le cose di questo mondo. E pur non facendo come fanno i violenti, i malvagi, li sa riconoscere anche quando si nascondono dietro l’apparenza delle colombe e li sa anche evitare per non lasciarsi coinvolgere nelle loro trame. Allora tutte e due le cose, semplici come le colombe, astuti come i serpenti ma soprattutto con grande fiducia nello spirito del Signore che non ci lascia mai soli!

Don Marco Casale

Chiesa di S. Maria Maddalena – Bizzozero

Trascrizione non rivista dall’autore