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Foto Marino Sanvito: Scorcio caratteristico di Bizzozero
Sui problemi di Bizzozero chi deve intervenire ? Il caso dell'asilo.
Anche da queste pagine più volte si sono messi in evidenza, problemi, disfunzioni, disservizi, polemiche, comportamenti riprovevoli; fa parte del "dovere di cronaca", che nel modo "meno peggio" possibile il nostro pur modesto giornale cerca di assolvere.
Ma se vi sono diverse "cose" che non vanno bene (tante o poche è soggettivo), chi vi deve provvedere ? chi deve intervenire per affrontarle e risolverle ?
Su alcune di queste (ad esempio lampioni non funzionanti o buche nel manto stradale) vi sono strutture ed uffici preposti, ma non per tutto vi è un incaricato istituzionale che vi debba provvedere, e poi, se l'incaricato isituzionale non interviene ? se il politico di turno, che dovrebbe avere e dare una visione d'insieme agli interventi, per fissarne obiettivi, gerarchie e priorità non lo fa ?
Ci sono due possibilità: si resta inerti aspettando e sperando che qualcuno intervenga, oppure ci si attiva per sollecitare e/o sopperire - nel limite del possibile - al mancato intervento.
La differenza fra le due possibilità la fa l'atteggiamento con cui si guarda al problema, al "mancato intervento"; ad esempio, se vedo un incendio dall'altra parte della Valle dell'Olona (a Gurone) potrei anche restare a guardare attendendo l'intervento dei vigili del fuoco, o magari attivarmi provvedendo io a chiamarli; in entrambi i casi affido l'intervento ad altri, agli addetti allo spegnimento degli incendi. Ma se l'incendio dovessi averlo a casa mia ? probabilmente quella che prima era solo una possibilità (chiamare i pompieri) ora diverrebbe la prima cosa che faccio, e probabilmente non mi limiterei ad osservare ed aspettare l'intervento altrui, ma cercherei di arginare l'incendio, di mettere al riparo cose e persone, e poi di collaborare per quanto possibile con gli incaricati.
Qual'è la differenza ? nel primo caso il problema "non era mio", nel secondo caso il problema "era mio".
Questo vale anche per Bizzozero, inteso come spazio urbano (persone che vivono in uno stesso territorio condividendone risorse e limiti), ma anche come comunità locale (persone che intrecciano rapporti interpersonali). Se non comprendiamo che Bizzozero siamo noi stessi, non comprenderemo realmente che i problemi di Bizzozero sono i nostri problemi, e se non li sentiamo come nostri, stiamone pure certi che ben difficilmente altri li affronteranno e risolveranno per noi, o quanto meno come conviene/vogliamo noi.
Un caso eclatante si è verificato nelle scorse settimane, quando è stato comunicato che l'asilo di via Conte Verde, per la prima volta nella sua storia, avrà una classe in meno.
Non entriamo - per ora ed in questa occasione - nel merito delle cause di una simile situazione, ma è interessante notare che su questa vicenda in redazione non abbiamo ricevuto alcuna lettera, ed anche il gruppo Facebook Bizzozero & Bizzozeresi ha raccolto ben pochi commenti (molti meno di altri problemi come i parcheggi, la spazzatura abbandonata, animali smarriti,...), a dimostrare che la vicenda non interessa i bizzozeresi.
Ma è veramente così ? Davvero la questione interessa solo coloro che frequentano la struttura di via Conte Verde e non tutti i bizzozeresi ?
Facciamo presente che il calo delle iscrizioni non è solo un fattore demografico (a Lozza e San Carlo non è così), che il calo di bambini vuol dire posti di lavoro in meno, difficoltà nel garantire i servizi accessori (pre e dopo scuola che se non raggiungono numeri minimi possono essere sospesi), costi maggiori a carico di tutti i contribuenti di Varese (i costi fissi - manutenzione, riscaldamento, giardinggio, ... - restano invariati, ma diminuiscono le rette che dovrebbero contribuire a coprirli) oppure chiusura della struttura.
Ci si rende dunque conto che se l'asilo dovesse chiudere il rione avrebbe un servizio in meno ? ci si rende conto che la crisi dell'asilo nel breve periodo si rifletterà sulla scuola Marconi ? Ci si ricorda che da anni il Comune di Varese vuol ridurre il numero di scuole elementari e che di conseguenza quelle con meno iscritti sono quelle a maggiore rischio ?
Che rione sarebbe mai un rione senza asilo e senza elementari ? Che valore potranno avere gli immobili in un siffatto rione ?
Previsioni nefaste e pessimistiche ? Può darsi eppure due lettere, scritte da due mamme di Bizzozero in due momenti diversi anticipavano questa situazione (Noi costretti ad andare a Lozza; Bizzozero muore in un silenzio assordante) ma rimasero inascoltate.
Dunque se non per solidarietà verso coloro che questi problemi li vivono oggi sulla propria pelle, se non per amore verso i nostri figli che in futuro potrebbero trovarsi in un rione privo di alcuni servizi fondamentali, almeno per le nostre tasche, per il valore dei nostri immobili, forse è il caso di interessarsi della questione e cercare di intervenire ad esempio facendo sentire la nostra voce.
Foto Raffaele Coppola: La scuola dell'infanzia Giovanni da Bizzozro
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