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Foto Raffaele Coppola: L'interno della chiesa di Santa Maria Maddalena
Approfondimento del Vangelo di domenica 21 maggio a cura di don Marco Casale.
Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 19 maggio 2017:
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LA PAROLA IN MEZZO A NOI VI domenica di Pasqua «25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Il Vangelo di oggi ci parla dello Spirito Santo e così ci prepara al compimento del tempo pasquale, che è l’Ascensione di Gesù al cielo e il dono dello Spirito, la Pentecoste, che rende, così, presente il Signore risorto in mezzo a noi per sempre. Questa partenza di Gesù, quindi, questo ritorno al Padre, deve essere motivo di gioia per i discepoli – Gesù stesso lo ribadisce – perché così Lui può essere presente in un modo nuovo, non più con una presenza fisica nel corpo di Gesù, nel corpo del Verbo di cui Gesù si è fatto carne, ma con una presenza spirituale, interiore che è per i discepoli motivo di gioia, perché è una presenza ancor più profonda, più intima, a noi vicina. Gesù stesso si rallegra al pensiero che si avvicina il dono dello Spirito, perché sa cosa significa e perché così anche i discepoli possono avere quello che Lui ha già: lo Spirito in loro, il suo stesso Spirito, la sua stessa vita! Lo Spirito, infatti, è la vita, il soffio vitale, lo Spirito “Santo” – l’appellativo “santo” richiama Dio stesso che è l’unico Santo, il “Tre volte Santo” – e Gesù si rallegra, appunto, proprio perché la sua stessa vita, quella che è in Lui e che Lui possiede può essere ora anche in loro, in noi, perché noi possiamo vivere di Lui, della sua stessa vita, del suo stesso Spirito. Ecco perché questo Spirito “vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io ho detto.” perché Lui è il Maestro interiore. Come Gioele aveva preannunciato, così come Geremia, in particolare, ed anche altri Profeti “Il Signore manda il Suo Spirito” e fa, di noi, “nuove creature” trasforma il nostro cuore, come Geremia dice: “Toglierò il vostro cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.” Gioele, a sua volta, dice: “I vostri anziani faranno sogni ed i vostri giovani avranno visioni!” Il dono dello Spirito è qualcosa che non corrisponde soltanto ad una questione di tipo anagrafico. Infatti sognare è tipico dei giovani, non degli anziani, ma lo Spirito rende l’anziano capace di “sognare”, di vedere un futuro e rende il giovane capace di una “visione”, quella visione delle cose più ampia, che viene dall’esperienza ma che lo Spirito dona nel cuore di chi lo accoglie. Il dono dello Spirito è qualcosa di più del dato anagrafico: c’è un’eccedenza, qualche cosa che non viene soltanto dall’uomo ma viene da Dio stesso, è dono suo! Don Marco Casale Chiesa di S. Maria Maddalena – Bizzozero Trascrizione non rivista dall’autore |
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I numeri posti all'inizio di diverse frasi evangeliche indicano i numeri di paragrafo.
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