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Foto Raffaele Coppola: L'interno della chiesa di Santa Maria Maddalena
Approfondimento del Vangelo di domenica 30 aprile a cura di don Marco Casale.
Grazie al lavoro di alcuni volontari riproponiamo i contenuti dell'incontro di venerdì 28 aprile 2017:
LA PAROLA IN MEZZO A NOI 29Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Può sembrare strana la presenza di Giovanni Battista in una domenica del tempo Pasquale ma dobbiamo provare a comprenderne la ragione: la fede di Giovanni Battista, in qualche modo, è una fede “pasquale”, una fede che anticipa la fede pasquale, perché riconosce in lui l’Agnello di Dio – agnello è un termine che ha più significati, cioè agnello, servo e figlio – e Giovanni un po' gioca su questa molteplicità di significati di questa parola aramaica che può avere, appunto, tutti questi significati. Allora la professione di fede di Giovanni Battista è la fede di chi riconosce già, in Gesù, il Figlio di Dio, il Messia, Colui che il Signore ci ha inviato, il Salvatore atteso. La fede di Giovanni non è ancora la fede dei testimoni del Risorto però ne anticipa il contenuto. In particolare ci possiamo soffermare sulla testimonianza che Giovanni dà e che qui vediamo ampiamente rappresentata, in una specie di monologo che Giovanni Battista fa, in questa pagina di Vangelo. Giovanni è più di un profeta in quanto non è solo colui che profetizza la venuta del Messia ma è colui che lo indica: “Ecco l’Agnello di Dio” che lo riconosce e lo indica ai suoi discepoli. La testimonianza di Giovanni Battista è quella di colui che profetizza, perché il Signore mette in lui uno spirito di profezia, di rivelazione e che, però, vede anche compiersi, realizzarsi questa profezia! La vede realizzarsi in uno dei suoi discepoli, fatto che è abbastanza testimoniato, provato – infatti Gesù è stato discepolo di Giovanni Battista – ed anche le parole di Giovanni Battista: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me” confermano questo! Gesù, quindi, era discepolo del maestro Giovanni che, però, ne riconosce la superiorità: “Lui è dopo di me ma in realtà è prima; Lui deve crescere ed io diminuire.” Don Marco Casale |
Inumeri posti all'inizio di diverse frasi evangeliche indicano i numeri di paragrafo.
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