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Foto Mario Bianchi: il portone di S. Stefano recentemente deturpato dai graffiti
Graffiti e rifiuti abbandonati deturpano nuovamente il monumento bizzozerse e la zona circostante.
Nuovi e vergognosi episodi di inciviltà hanno nuovamente interessato la chiesa di Santo Stefano e l’adiacente territorio.
E’ stato Giuseppe Terziroli (segretario del comitato pro restauri della chiesa) a notare nella giornata di giovedì 10 novembre, la nuova serie di scritte fluorescenti sulla porta metallica di ingresso alla chiesa, fatto che non ha mancato di denunciare pubblicamente attraverso il suo profilo social postando la foto del portone imbrattato accompagnata da altre due della chiesa e la domanda: “Quando la finite di lordare la porta di ingresso della antica chiesa di S. Stefano?”. La visita di Terziroli al monumento nazionale bizzozerse non è stata casuale: è a suo dire in corso di valutazione una nuova serie di lavori “assolutamente necessari” di restauro e di messa in sicurezza della chiesa in previsione dei quali, accompagnato da “un importante rappresentante”, ha eseguito un sopralluogo all’edificio sacro. Il monumento nazionale bizzozerese diverse volte in passato fu oggetto di atti vandalici, l’ultimo dei quali particolarmente grave nel luglio scorso dove la facciata e il muro di contenimento del sagrato vennero imbrattate da scritte spray e tags. La Polizia Locale di Varese, dopo alcuni mesi di indagine, è però riuscita ad identificare i presunti autori del gesto (due minorenni e un maggiorenne, ahinoi, tutti e tre di Bizzozero) e a denunciarli di conseguenza all’autorità giudiziaria. Fortunatamente in questo caso a porre rimedio al danno basterà qualche pennellata di vernice, per quello del luglio scorso i lavori di ripulitura della facciata e del muro sono stati molto più importanti ed onerosi.
Foto Mario Bianchi: le scritte fluorescenti sulla porta di Santo Stefano
I fatti però non si limitano alle sole scritte: proprio nella mattinata di ieri è giunta in redazione la segnalazione relativa ad un carico di macerie abbandonate proprio davanti a Santo Stefano, nel piazzale sottostante il sagrato. Siamo andati a verificare e, in effetti, abbiamo rinvenuto un piccolo cumulo di macerie (blocchi di cemento e legno) abbandonate alla base della riva che circonda l’area asfaltata adiacente alle scalinata che conduce alla chiesa. Il gesto è quasi certamente avvenuto tra giovedì pomeriggio la mattinata di venerdì; Terziroli, da noi interpellato, afferma infatti che nel pomeriggio di giovedì in quella zona non c’era nulla.
Foto Mario Bianchi l'area antistante il sagrato con le macerie abbandonate |
Foto Mario Bianchi le macerie abbandonate |
Con l’occasione abbiamo controllato anche il tratto sterrato di via dei Cavalli che si congiunge con la parte terminale di via F.lli De Grandi (sul lato opposto del camposanto rispetto a S. Stefano), più volte in passato oggetto di abbandoni di spazzatura e oggetti vari e dove recentemente sono stati lasciati un seggiolino da bambini per auto con alcuni sacchetti di pattume (ora rimossi): lì abbiamo rinvenuta, sparpagliata a lato della strada, una piccola quantità dello lo stesso materiale scaricato davanti alla chiesa e un cumulo di scarti vegetali all’interno della boscaglia, al termine di un breve tratto di strada anch’essa sterrata. Non ci è nota la provenienza degli scarti vegetali (siamo stati particolarmente attratti da un piccolo e recente cumulo di foglie di verza ed insalata e da tre peperoni verdi); riteniamo plausibile, anche se non dimostrabile, l’ipotesi che il materiale abbandonato possa provenire dai vicini orti oppure che sia stato scaricato da qualche abitante della zona.
Una persona di passaggio davanti a S. Stefano ci ha dichiarato: “Lì ci vorrebbero delle belle telecamere, quelle che vedono anche di notte. Metterle senza avvisare però, così uno alla volta li beccano tutti quei …”; una donna che si stava recando al cimitero a visitare i propri cari defunti ci ha invece riferito di avere recentemente visto un camioncino (forse di un giardiniere) carico di scarti vegetali aggirarsi davanti a S. Stefano e, visto che in quegli istanti davanti la chiesa c’erano alcune persone che pulivano, dopo qualche esitazione ha fatto dietrofront e si è dileguato.
Dei soli graffiti ha parlato anche il quotidiano “La Provincia di Varese” a pagina 16 (Michelangelo Moffa, VareseQuartieri) nel giornale dell’11 novembre 2016.
Leggi anche: Nuovi graffiti a S. Stefano; Stupidità più che maleducazione; Questione di semplice educazione
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