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Foto Mario Bianchi: Da sinistra Marina Protasoni, Alberto Coen Porosini, Raffaele Coppola, Davide Galimberti
Per la prima volta oggi l'Università dell'Insubria ha incontrato i bizzozeresi, ed è stato un successo.
Più volte sollecitato dai bizzozeresi, è stata la campagna elettorale in corso a favorire il primo incontro tra l'Università dell'Insubria e i residenti del quartiere che la ospita, infatti per iniziativa del candidato sindaco del centrosinistra Davide Galimberti, oggi il Magnifico Rettore di Uninsubria si è confrontato per più di un'ora con i bizzozeresi sul rapporto dell'Università con Bizzozero ed i suoi residenti, facendo cadere numerosi equivoci che sino ad ora avevano determinato un clima di profonda diffidenza da parte dei residenti verso l'istituto universitario.
Il confronto che ha visto una nutrita partecipazione di bizzozeresi, ma anche di diversi docenti dell'ateneo (presso cui lo stesso Galimberti insegna Giustizia Amministrativa) si è articolato su tre distinti piani di interazione:
LO SPAZIO FISICO: Il primo mito ad essere stato sfatato è che gli spazi occupati dall'Università siano preclusi ai non universitari (e dunque alla maggior parte dei bizzozeresi). Coen ha messo invece in evidenza come, conformemente alla millenaria tradizione universitaria, gli spazi occupati dal complesso accademico sono aperti ed accessibili a chiunque, sia per passeggiare che per fare jogging che per curiosare, ma anche per accedere liberamente e gratuitamente alle lezioni che dovessero interessare, e in particolare le strutture sportive, pur essendo destinate - come ovvio - alle attività dei ragazzi che frequentano l'università, sono utilizzabili anche dalle altre realtà del territorio, in primis da quelle di Bizzozero, senza dimenticare che la convenzione avviata dall'Università con il CUS, mette a disposizione dei cittadini e dei bizzozeresi che sono i più vicini, numerose attività a prezzi estremamente accessibili. Allo scopo Coen ha poi proposto di organizzare per i bizzozeresi - ma volendo non solo per loro - una sorta di "visita guidata" del campus per consentirne la conoscenza e quindi incoraggiarne la fruizione anche da parte dei residenti. Diversa la questione del traffico generato dall'accesso all'ateneo, problema subito anche dall'Università e in gran parte riconducibile agli scarsi collegamenti pubblici che - è intervenuto il candidato sindaco Galimberti - devono essere rivisti e potenziati dalla prossima amministrazione, con evidenti ricadute positive su tutto il territorio circostante.
Foto Mario Bianchi: Scorcio del pubblico che ha partecipato all'incontro
LE RICADUTE ECONOMICHE: Ristorazione interna, alloggi interni, servizi commerciali interni, sembrano creare una cittadella chiusa in se stessa incapace di generare vantaggi per il rione che ospita la struttura universitaria. Anche in questo caso però il professor Coen - supportato in questa fase da Marina Protasoni, ricercatrice dell'ateneo e candidata nella lista Progetto ConcittaDino - ha meglio inquadrato la questione in un corretto contesto numerico, richiamando anche alcuni doveri legislativi cui la stessa Uninsubria è tenuta a sottostare; il Collegio Universitario è dunque sorto per tutelare il "Diritto allo Studio" sancito dalla Costituzione e dalle normative vigenti, ma i suoi 90 posti letto sono una goccia nell'oceano rispetto agli oltre 6.000 studenti - numero per altro in crescita - che frequentano l'ateneo varesino-bizzozeree, analogamente i servizi offerti all'interno del perimetro universitario sono svolti per soddisfare alcuni bisogni primari, ma risultano comunque ampiamente insufficienti a soddisfare la domanda, domanda che al contrario ha bisogno di trovare sul territorio circostante un'adeguata offerta. Da qui la proposta di Galimberti di realizzare un campus diffuso al fine di mettere in contatto la domanda di alloggi da parte degli studenti con l'offerta del territorio, o l'ipotesi di favorire l'attivazione di una serie di convenzioni con le attività commerciali circostanti. Ma non solo studenti, infatti è verosimile che da qui ai prossimi anni la presenza del complesso universitario favorisca l'apertura in zona di attività imprenditoriali ad esso legate, con evidenti ricadute positive in termini occupazionali, sebbene su quest'aspetto l'ateneo non possa avere un'influenza diretta.
Foto Mario Bianchi: Il professor Coen (secondo da sinistra) durante un suo intervento
L'ASPETTO CULTURALE: Per quanto strano, anche su quello che dovrebbe essere il terreno proprio di una "Fabbrica della cultura" come l'università, i bizzozeresi hanno da tempo manifestato una certa insoddisfazione, non riscontrando ricadute dirette sul territorio. Ebbene, se doveroso è stato il richiamo al fatto che il polo universitario comunque organizza numerosi eventi di natura estremamente varia, in grado di toccare moltissimi ambiti d'interesse e con modalità pure estremamente variegate (dai convegni altamente specialistici a quelli più divulgativi), proprio su questo terreno sono arrivate alcune inattese idee, come la valutazione di utilizzare alcuni spazi a Bizzozero (magari presso il Circolo) per tenere delle mostre estemporanee, la possibilità di incoraggiare delle tesi di laurea aventi per oggetto Bizzozero, o la realizzazione di iniziative che possano tener maggiormente presente Bizzozero e chi vi abita.
L'impressione finale condivisa dai presenti, sia dal fronte bizzozerese che universitario, è che si sia aperta una porta, e che forse ora si potrà intraprendere un nuovo percorso di coesistenza; il tempo ci dirà.
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