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Dopodomani all’Insubria la presentazione del libro di Fulvio Cammarano.
Interverranno il curatore e autore del volume, Fulvio Cammarano, professore di Storia contemporanea dell’Università degli Studi di Bologna, e il professor Antonio Orecchia, docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi dell’Insubria.
L’ingresso è libero e aperto alla cittadinanza.
Il volume, che contiene un capitolo specifico anche sulle vicende di Varese e Como, non è solo uno studio sull’Italia alla vigilia della Prima guerra mondiale, ma affronta “cosa” la gente comune fece, cento anni fa, per rimanerne fuori, attraverso le vicende spesso violente tra il maggio 1914 e il maggio 1915 di oltre cinquanta città italiane: l’altra faccia di quella strisciante guerra civile che in genere vede come protagonista l’interventismo. Il libro porta alla luce quindi, per la prima volta, la prassi del neutralismo italiano, nelle piazze come nelle chiese, diversa per tempi, modi e caratteristiche sociali, ma espressione di una più o meno ribelle o rassegnata “eccedenza” rispetto alla grande politica.
Mentre era in gioco il futuro del Paese, in quei mesi il neutralismo rese visibile un disagio, segnale di una forte dissociazione popolare in tutta Italia e anche a Varese e Como, zone di frontiera investite dai primi giorni da decine di migliaia di persone disperate costrette a rimpatriare dal confine tedesco e francese abbandonando tutti i loro averi. Un disagio, una opposizione alla guerra che, se non trovò una sintesi e una risposta nella politica nazionale, merita di essere restituito al suo giusto posto nella Storia d’Italia.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione “Varese per l’Italia 26 maggio 1859”.
Per gli studenti della triennale e magistrale di Scienze della Comunicazione è prevista l’attribuzione di 1/2 punto seminario, secondo quanto deliberato dal Consiglio di Corso di Studi in Scienze della Comunicazione.
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