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Foto Marino Sanvito: La chiesa parrocchiale di Bizzozero
L'ingresso del nuovo parroco per la Comunità Beato Carlo Gnocchi, fa tornare d'attualità le domande sul futuro della parrocchia dei SS Evasio e Stefano di Bizzozero.
Anche se il Vescovo gli ha chiesto di prolungare la sua missione pastorale nel nostro rione almeno per un altro anno, con il raggiungimento lo scorso mese di luglio dei 75 anni, l'attuale parroco di Bizzozero, don Nino Origgi, è formalmente andato in pensione.
Questa circostanza, ed il recente ingresso di don Marco Casale quale nuovo responsabile per la confinante Unità Pastorale Beato Carlo Gnocchi (che già comprende le parrocchie di San Carlo, Bustecche, Giubiano e Lazzaretto) ha fatto tornare d'attualità le domande sul futuro della parrocchia di Bizzozero dei SS Evasio e Stefano.
Inevitabile richiamare alla memoria quanto detto nel 2010, all'indomani della costituzione della Comunità Pastorale Beato Carlo Gnocchi, dall'allora prevosto di Varese mons. Gilberto Donnini, il quale aveva annunciato che in un futuro non molto remoto anche la parrocchia di Bizzozero dedicata ai SS Evasio e Stefano sarebbe confluita nella Comunità Pastorale in questione (si veda Comunità pastorale per Bizzozero).
Da allora è trascorso del tempo e non è detto che la diocesi non riconsideri tale prospettiva, ma anche in questo caso le possibilità sono moltplici; proviamo dunque ad esaminarle brevemente:
Anche in virtù della cronica carenza di sacerdoti, una prima possibilità è che venga chiesto a don Nino di proseguire il suo incarico sino a quando le forze glielo consentiranno, e in questo caso l'autonomia della parrocchia di Bizzozero sarebbe garantita almeno sino al suo ritiro.
Don Nino Origgi
Non si può comunque escludere neppure la soluzione più classica, ovvero che l'anno prossimo, o comunque nel momento del ritiro di Nino, venga assegnato a Bizzozero un nuovo parroco. Difficile, ma non impossibile. In questo caso comunque gli scenari sarebbero due: la parrocchia conserverebbe la sua autonomia con il nuovo parroco, oppure, con il nuovo parroco, la parrocchia coinfluirebbe nell'Unità Pastorale (in questo caso si potrebbe ipotizzare l'arrivo di un parroco avanti negli anni, con l'incarico di traghettare la comunità nella nuova realtà).
Che comunque Bizzozero venga inglobata in una Comunità Pastorale è l'ipotesi più accreditata presso gli "addetti ai lavori". In quale Unità Pastorale però non è del tutto scontato.
Se infatti l'accorpamento con la Beato Carlo Gnocchi appare la soluzione più scontata, qualcuno ha anche avanzato l'ipotesi che la stessa Comunità Pastorale venga smembrata in due unità più piccole (le combinazioni possibili sono molteplici, ad esempio Bizzozero e San Carlo da una parte, Bustecche, Giubiano e Lazzaretto - la storica Giubulaz - dall'altra, oppure Bizzozero e Bustecche, o ancora Bizzozero, Bustecche e Lazzaretto , etc), o entrando nel campo della "fantaecclesia" si potrebbe vagheggiare di Bizzozero con Lozza, piuttosto che non con Schianno e magari Gazzada - in passato le tre comunità costituirono anche un comune unico-).
Sia come sia l'impressione è che Bizzozero possa rimanere senza un sacerdote residente, almeno se don Nino non dovesse restare sul territorio, pur senza incarico, come "sacerdote anziano residente"; fecero così a suo tempo don Luigi Antonetti e don Gianni Brambilla (a San Carlo). Se effettivamente si dovesse concretizzare la possibilità di non avere un sacerdote residente, potrebbe allora tornare nel nostro rione un sacerdote o un diacono dal "vicino" seminario di Venegono Inferiore, come accadde per diversi anni (dalla fine degli anni '80 al 2004).
Don Marco Casale: futuro punto di riferimento anche per la parrocchia di Bizzozero ?
Come si vede le possibilità sono innumerevoli, e per i fedeli della locale Chiesa cattolica è anche possibile che lo Spirito Santo ne "inventi" delle ulteriori.
Vada come vada, tra non molto è verosimile attendersi importanti novità per la plurisecolare storia della Comunità Cristiana di Bizzozero.
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