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Interamente su Bizzozero la puntata 303 della trasmissione di denuncia.
Al camposanto di via Portorose Bino, accompagnato da Vito Summa (il fiorista che gestisce il chiosco di l.go Ravasi), ha messo in evidenza la necessità di un rallentatore e/o strisce pedonali per cercare di limitare la velocità delle auto che, a quanto pare, percorrono via dei Cavalli a velocità eccessiva mettendo a rischio l’incolumità di coloro che la attraversano per recarsi dal parcheggio al cimitero o viceversa. La seconda osservazione di Pierfranco è per la raccolta differenziata, cosa che - a suo dire – non viene fatta in nessun cimitero: l’inquadratura è per i 4 cassonetti “verdi” riservati agli scarti vegetali dove però vengono anche gettati vasi o altri rifiuti di diversa tipologia. Ma il vero motivo per cui La frusta è stata chiamata al cimitero è l’infiltrazione d’acqua che interessa alcuni colombari situati nella parte a nord-ovest del camposanto. Le immagini mostrano evidenti segni di infiltrazione, pare provenienti dal tetto e – secondo quanto affermato dallo stesso Bino – causate dal mancato rimpiazzo di “canaline di rame “ rubate tempo fa da ignoti.
Nel trasferimento verso via Ottorino Rossi, il conduttore della trasmissione non si è lasciato sfuggire lo stato dell’asfalto di via Portorose, in parecchi tratti tappezzata di buche e pezze.
In via Ottorino Rossi la frusta di Bino ha colpito principalmente gli episodi di “sosta selvaggia” che spesso accadono nel piazzale sterrato a sinistra dell’ingresso dell’ASL e in quello a destra poco avanti l’ingresso di Uninsubria di via M.te Generoso. Nel passare da un parcheggio all’altro, a suscitare l’ilarità sarcastica di Bino è stata la quantità e la profondità delle buche presenti in particolar modo nel tratto sterrato della strada (a lato della quale erano visibili una tanica in plastica gialla e un water in ceramica abbandonati) oltre al mancato rispetto delle numerose aree e tratti con “divieto di sosta”.
Guarda la puntata n°303 di "La Frusta".
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