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Archivio Mario Bianchi: la "prima squadra" della Pallacanestro Bizzozero del 1979
E’ scomparso Giuseppe Biondi, presidente della Pallacanestro Bizzozero tra gli anni ‘70 e ‘80.
In quegli anni il basket bizzozerse otteneva risultati di rilievo nel campionato provinciale di prima divisione con prospettive di promozione nelle serie maggiori vantando, oltre la prima squadra (sponsorizzata Centro Stampa 73 e allenata da Gianni Terziroli) anche una formazione cadetti (sponsorizzata dall’agenzia pubblicitaria ADV Varese, di proprietà dello stesso Biondi) allenata da Guido Vanoli: uno dei punti di forza della prima squadra. In quegli anni, si era in procinto di creare all’interno della Pallacanestro Bizzozero anche un centro minibasket con lo scopo di avvicinare io ragazzi di Bizzozero allo sport e, attraverso questo, dare loro principi di buona educazione basati sul rispetto e sull’aiuto reciproco.
Questo il ricordo Giuseppe Biondi che Guido Vanoli ha affidato a B.NET:
Ricordare il Peppino Biondi è veramente facile, perché mai nella mia vita e negli anni dedicati alla pallacanestro, ho trovato una persona che per amicizia si fece coinvolgere in uno sport di cui all'inizio forse non conosceva neppure una regola. Lui aveva una spiccata umanità e senso delle relazioni, uno sguardo serio, professionale, pronto a scoppiare in una risata o ad applaudire per un canestro fatto con magia. La capacità di sorprendersi per le piccole cose e la grande amicizia che legava il Peppino al Carletto Scardeoni, cugino di Marcello Morandini, che insieme presero una gran cotta per quella pallacanestro di paese e permisero per qualche anno alla società di giocare nei campionati federali, ma soprattutto furono il collante di un esperienza umana che ancora vive nei nostri cuori. Il Peppino era solito portare la famiglia agli incontri a sostenere la squadra, il suo entusiasmo era davvero contagioso e permise alla squadra cadetti di costruirsi in palestra allenamento dopo allenamento. Mi ricordo che i ragazzi le prime volte erano davvero tecnicamente scarsi ma, grazie al lavoro e all'entusiasmo, diventarono un buon gruppo e si misero in luce alle spalle dei grandi club di Varese. Penso che a Varese la pallacanestro ci ha fatto sognare e ancora ci fa sognare, ma è bene ricordare oggi quelle persone che all'ombra dei riflettori hanno sostenuto e amato questo sport e i giovani che lo hanno praticato. Grazie Peppino per averci fatto giocare, per averci voluto bene alla tua maniera, con discrezione, signorilità e sempre con il sorriso sulle labbra. |
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