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Foto B.NET: piazza S. Evasio a Bizzozero

Legambiente Varese muove pesanti critiche alla gestione urbanistica di Varese e avanza delle proposte, alcune delle quali riguardano anche Bizzozero.

 


 

Nella conferenza stampa tenuta ieri, la sezione varesina del circolo ambientalista non si è limitata ad evidenziare gli aspetti che a suo giudizio non funzionano nella gestione del territorio e della mobilità da parte dell'Amministrazione cittadina, ma ha avanzato delle proposte di cui estrapoliamo quelle che interessano direttamente il territorio bizzozerese:

 

"- Limitare al solo centro cittadino la proposta di estensione dell'area pedonale ci pare contraddittorio con la struttura policentrica della città, per altro riconosciuta e valorizzata anche dal piano. Il modello che assegna “valore urbano” alla pedonalizzazione deve essere dilatato al complesso della città per favorire un riequilibrio qualitativo tra il centro principale, le castellanze, le nuove espansioni , le periferie. Ci sembra necessario pensare ad un sistema di isole che a partire dalle emergenze storiche più vocate, le castellanze come Bizzozero, Biumo, S. Ambrogio ecc. creino la diffusione della necessità di riqualificazione paesaggistica di tutta la città con progetti che sperimentino modi di fruizione della città pubblica più aderenti alla qualità dell'ambiente urbano. Queste nuove isole implementerebbero l'esigenza riconosciuta e condivisa di realizzare una rete di mobilità dolce capace di farle uscire dalla ghettizzazione seppure dorata e dare un ulteriore contributo al riequilibrio della mobilità cittadina.

 

- Premettiamo che riteniamo la proposta di redistribuire il traffico di penetrazione in città con il sistema a Y costituito dai rami viale Europa e Gasparotto-Borri una soluzione oggi poco efficace in quanto l'espansione urbana ha ormai spostato sui rami SP1 e tangenziale est questa funzione; tanto più quando è in costruzione il raddoppio del tratto autostrada-ponte di Vedano liberando dal tarffico da e per il valico di Gaggiolo e la Valceresio l'attuale strada provinciale. Certamente non tutti i problemi saranno risolti, e nell'ottica che speriamo sia smentita di una persistenza della congestione da traffico della zona, la riproposizione della bretella, questa si con motivazioni ideologiche ( è da 50 anni che è nella pianificazione comunale!!!!!), non crediamo sia priva di alternative meno impattanti, meno costose e altrettanto efficaci. Come abbiamo da tempo sostenuto non si capisce perchè non si possa integrare nella viabilità del comparto l'attuale bretella autostradale, che dopo Gazzada è ormai a tutti gli effetti un tratto di viabilità urbana. Riteniamo che con un nuovo accesso all'area industriale della Stoppada, un raccordo con viale Europa alla Malerba e un nuovo sovrappasso della ferrovia all'altezza dell'accesso all'Ospedale sarebbe possibile una soluzione più razionale, altrettanto efficiente e  sostenibile sotto il profilo economico ed ambientale in particolare del consumo di suolo".

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