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Foto Raffaele Coppola: Scorcio del Molina
Morto nella serata di mercoledì l'anziano ospite del Molina colpito dal Covid19.
Attraverso i media locali si è appreso che nella serata di mercoledì 18 marzo si è spento presso l'ospedale di Circolo di Varese l'ottantenne ospite del Molina che la mattina dello stesso giorno era stato trasportato presso la struttura ospedaliera cittadina, e del cui caso la casa di cura bizzozerese aveva dato notizia tramite un comunicato stampa.
La Fondazione Molina di viale Borri ospita 448 degenti, tutti anziani, che in diversi casi sono definibili "fragili" per via delle loro condizioni di salute, e che dunque costituiscono il target di maggiore rischio in caso di contagio, ragione per la quale si guarda con apprensione a quanto accaduto.
Se le preoccupazioni maggiori riguardano gli ospiti della casa di cura, non di meno bisogna tener conto di come l'attività della struttura coinvolga un numero elevato di altre persone, a partire dai 500 dipendenti - di cui non pochi residenti a Bizzozero -, passando per i parenti degli ospiti, arrivando ai diversi fornitori che quotidianamente ed in vario modo, interagiscono con la casa di cura, per un totale complessivo non inferiore alle 2.000 persone.
Da qui la preoccupazione di chi vi è ospitato, di chi vi lavora, di chi vi ha dei cari, del rione circostante, e di tutta la città, affinchè vengano presi ed attuati tutti i provvedimenti del caso, a partire dall'opportunità di mettere in quarantena il personale e gli ospiti venuti a contatto con la persona venuta a mancare, e che vengano distribuite ed utilizzate le protezioni idonee alla situazione creatasi.
Si tratta di provvedimenti che in diversi casi ed a più riprese la direzione ha dichiarato di aver già adottato, come nel comunicato della mattina del 18 marzo, quando annunciando la positività dell'ospite poi purtroppo deceduto, il direttore Belli non a caso puntualizzava: "La Fondazione ha immediatamente potenziato per il nucleo interessato tutte le misure già in essere di sanificazione e di tutela degli Operatori e degli altri Ospiti che possono essere venuti in contatto con il Paziente. La Fondazione si impegna a proseguire la propria attività nel rispetto delle normative, fornendo agli Ospiti ed agli Operatori i dispositivi di protezione adeguati alla situazione di ogni nucleo".
Misure di gestione e prevenzioni più dettagliatamente descritte nell'intervista rilasciata a Stefania Radman di VareseNews lo scorso 4 marzo, in cui Belli riferiva di come "Per ora abbiamo riservato una stanza per un eventuale isolamento, poi vedremo se sarà necessario altro. In ogni caso, problemi non ce n’è, nemmeno per i lavoratori: la maggior parte ha a disposizione gli indumenti monouso, che vanno usati però in caso di reale emergenza. Abbiamo anche costituito un comitato d’emergenza, che si riunisce quando necessario e quando ci sono da prendere decisioni particolarmente delicate, e un comitato scientifico per delle valutazioni con medici esperti in malattie infettive e geriatria", richiamando poi i contenuti delle diverse disposizioni impartite nei giorni scorsi:
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