Foto Raffaele Coppola: L'ingresso della comunità San Kizito gestita da Ballafon
Una comunità educativa per minori in difficoltà a Bizzozero.
Si chiama Comunità Educativa San Kizito, è ubicata in via Duno, ed aiuta i minori in difficoltà.
Questa la carta d'identità della nuova realtà approdata lo scorso 10 settembre a Bizzozero con molta discrezione, come del resto necessario per un servizio come quello affidato a questa comunità.
Per conoscere meglio questo nuovo servizio attivato a Bizzozero, abbiamo sentito Luca Dal Ben, direttore generale della Cooperativa Ballafon che gestisce il centro, ed è proprio lui a spiegarci che questa comunità "accoglie minori italiani, dagli 11 anni, maschi, inviati dai servizi sociali dei Comuni, o dal tribunale dei minori, idealmente per il tempo strettamente necessario affinchè possano rientrare nelle famiglie d'origine una volta risolte le situazioni che ne hanno determinato il loro allontanamento; non si accolgono invece minori con problematiche tali da richiedere interventi di tipo prevalentemente sanitario o che comunque presentino difficoltà tali da compromettere il loro armonico inserimento nella comunità".
Luca Dal Ben
Una scelta necessaria per rendere possibile l'obiettivo che la Comunità si è posta: "rispondere ai bisogni dei minori e delle famiglie per permettere loro una esistenza degna; noi consideriamo bisogni non solo quelli legati alla sfera biologica, economica e sociale, ma riteniamo tali anche quelli legati allo sviluppo della persona. Il fine principale della nostra attività è quello di promuovere la persona umana in tutte le sue dimensioni secondo le potenzialità di ciascuno".
Un obiettivo ambizioso, che Dal Ben ci spiega venire perseguito cercando di creare un contesto quanto più possibile familiare, "in una struttura accogliente - allo scopo è stata affittata una bella e spaziosa villa ai Duni, circondata da un ampio giardino: N.d.R. - con camerette condivise con uno o due ragazzi, che permettano un certo grado di riservatezza personale; qui vengono incentivati lo studio a seconda della fascia d'età e delle inclinazioni personali, e stimolati verso la pratica di attività sportive e socializzanti, quale ad esempio la partecipazione all'oratorio estivo" senza però tralasciare gli aiuti "straordinari", e per questo è prevista la presenza "di un pedogogo come coordinatore di sei educatori, presenti a turno 24 ore al giorno, con l'eventuale sostegno di uno psicologo".
Un impegno articolato e tutt'altro che improvvisato, di cui è inevitabile chiedere quale sia l'origine: "Ballafon nasce nel 2006, è una cooperativa fondata da un immigrato dalla Costa d'Avorio, che fu accolto ed aiutato da una famiglia napoletana con 15 figli, dove dunque l'accoglienza non era scontata; proprio da questa esperienza umana è nato il desiderio di ricambiare l'aiuto ricevuto, offrendo sostegno agli altri. Oggi Ballafon gestisce 42 centri in provincia di Varese (di diversa tipologia a seconda del bisogno da soddisfae: adulti o minori, italiani o stranieri, ...) che aiutano quotidianamente oltre duecento persone ed impiegano oltre 30 operatori".
Scorcio della villa con giardino che ospita i minori
Numeri di cui c'è poca coscienza; fermandoci sui minori italiani ospitati a Bizzozero, abbiamo chiesto a Dal Ben che caratteristiche abbia la domanda per questo genere di servizi, e così abbiamo appreso che "da settembre 2018 a giugno 2019, presso il centro di Bizzozero, sono già passati 15 ragazzi, per lo più giunti da noi a seguito di gravi contrasti tra i genitori, incapacità dei genitori a gestire i figli (che ricordiamo essere preadolescenti ed adolescenti, N.d.R.), reati commessi dai genitori stessi, adozioni che purtroppo sono fallite".
Un mondo che fatica ad essere percepito nella vita quotidiana della maggior parte dei varesini e dei bizzozeresi, ma che purtroppo esiste, e la Comunità San Kizito è ora qui a ricordarcelo e a cercare di non abbandonarlo a se stesso.
Chi è San Kizito
San Kizito è uno dei Santi martiri dell'Uganda, nacque nel regno di Buganda (parte dell'odierna Uganda) tra il 1871 e 1873; ancora ragazzino incontra i Padri Bianchi del cardinale Lavigerie, l'apostolo dell'antischiavismo, convertendosi al cattolicesimo.
Quando era ancora un quattordicenne re Mwanga II scatenò una violenta persecuzione contro i cristiani (in particolare cattolici ed anglicani) che osteggiavano i suoi costumi dediti all'alcol, alla droga ed alle pratiche omosessuali, e che già erano mal visti dagli stregoni locali che sentivano minacciato il loro potere. Le attenzioni di re Mwanga II si concentrarono in particolare sui cristiani della sua corte e sui giovani paggi, che in quanto cristiani rifiutavano le sue attenzioni morbose, fra cui anche il giovane Kizito, arso vivo con altri 13 compagni (di cui lui era il più giovane) il 13 giugno 1886.
La Chiesa riconobbe il martirio di San Kizito con Papa Benedetto XV che nel 1820 proclamò beati ventidue giovani trucidati durante la persecuzione, e nel 1964 Paolo VI li canonizzò solennemente in Piazza San Pietro.
Per approfondire: Comunità San Kizito
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