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Foto Raffaele Coppola: Scorcio di via Parrocchiale

La nuova pavimentazione realizzata alla Rasa rilancia un'idea ed un desiderio di molti anche per il centro storico di Bizzozero.


Lo scorso 28 dicembre è stata inaugurata la nuova pavimentazione di via Costantino Tonta (VareseNews, VareseReport), una viuzza del centro storico della Rasa, rione della periferia nord di Varese, che come Bizzozero, fu accorpato a Varese nel 1927 allorquando la neocostituita provincia di Varese richiese un aumento della cittadinanza del capoluogo, ottenuta poi con l'accorpamento alla città (allora poco più che un semplice grosso borgo) di una serie di comuni confinanti, fra cui appunto Sacro Monte (di cui Rasa faceva parte) e Bizzozero.

L'intervento realizzato in poco meno di tre mesi, ha visto un investimento di circa 100.000 euro ed ha portato a realizzare una pavimentazione che riprende quella tipica dei borghi lombardi, ovvero un acciottolato ottenuto con "sassi di fiume", che in dialetto viene comunemente indicato con il termine "rizzada"; dunque una sorta di ripristino, più che non un'innovazione.

Si tratta di un'operazione che ha avuto numerosi precedenti in diversi centri storici dei paesi lombardi, fra cui ad esempio anche Schianno, storico borgo confinante con Bizzozero, ma non solo: la stessa Bizzozero è stata oggetto di un parzialissimo intervento del genere nel tratto iniziale di via Parrocchiale, alcuni decenni fa (con indicazione approssimativa negli anni '90 del secolo scorso).

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Foto Raffaele Coppola: Scorcio di via Parrocchiale

Proprio quel primo parzialissimo intervento fece sperare a molti bizzozeresi in un successivo più ampio ripristino della rizzada su tutto, o su gran parte delle strade del centro storico di Bizzozero, che pure erano tutte pavimentate in tal modo sino agli anni '60/'70, quando progressivamente sull'antica copertura venne steso un tappeto di catrame, certo più funzionale, ma anche decisamente meno affascinante e meno adatto a valorizzare il borgo antico del nostro rione.

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Foto archivio Mario Bianchi: Via Conte Verde negli anni '50 in cui è ben visibile la rizzada che pavimentava la via

A testimoninanza di quell'antica pavimentazione restano oggi pochi reperti, come la via Al Castello (comunque rimaneggiata in tempi recenti), il passaggio coperto tra via Monte Cengio e via dell'Arco, l'ingresso di qualche corte e un lembo di terra ai piedi delle "Tre Madonne", l'edicola votiva che segna la divaricazione tra via Conte Verde e via Monte Cengio.

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Foto Marino Sanvito: L'ultimo tratto di via al Castello

Eppure la vecchia pavimentazione esiste ancora, nascosta dall'asfalto (ed in certa misura protetta dalla moderna copertura), la rizzada è ancora sotto i nostri piedi, ed in occasione delle periodiche asfaltature delle vie del centro storico, quando il manto di catrame viene rimosso per essere sostituito da una nuova colata d'asfalto, si disvela, facendo capolino attraverso i brandelli della copertura rimossa, a ricordarci un passato non troppo lontano, ed una Bizzozero che in molti ancora ricordano con affetto, tal volta con nostalgia.

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Foto Mario Bianchi: Un tratto di via Carletto Ferrari nel giugno del 2016, in occasione dell'ultima asfaltatura

E' proprio in queste occasioni che più forte emerge il desiderio, ed in qualche caso la richiesta, di un ripristino dell'acciottolato anche per il centro storico di Bizzozero, sebbene magari rivisto con alcuni accorgimenti pratico-estetici, come la realizzazione di bordi e tracciati carrai centrali in porfido per agevolare il passaggio di auto e pedoni, proprio come già fatto in via Parrocchiale o nella vicina Schianno.

Sino ad ora, valutazioni di carattere economico hanno sempre fatto arenare ogni discussione, ma l'esempio della vicina Rasa ci dicono che se c'è la volontà politica l'intervento è fattibile, spostando semmai la discussione fra chi è favorevole o contrario all'ipotesi in funzione dei pro e dei contro che essa potrebbe comportare come ad esempio la scomodità di un manto stradale tanto irregolare anche per chi percorre a piedi tali vie, o al contrario il vantaggio derivante da un maggiore drenaggio delle acque da parte della rizzada e dall'effetto deterrente per la velocità di auto e motocicli che tale pavimentazione comporta.

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