Il tratto iniziale di via Monte Cengio

Rubata nel centro storico di Bizzozero la bicicletta di una bimba di 4 anni.


Se Agatha Christie nell’affermare: "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova." avesse ragione, nel centro storico di Bizzozero dovremmo avere un ladro seriale di biciclette.

E’ stata Erika, nella serata di ieri (3 settembre), attraverso il gruppo facebook Bizzozero & Bizzozeresi a rendere pubblico l’ultimo episodio del genere avvenuto all’interno della corte delle “Tre Marie” (situata all’inizio di via Monte Cengio, di pertinenza dell’edificio storicamente noto come “Culumbèe” - uno degli edifici più antichi di Bizzozero) dove, secondo quanto da lei esposto, nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 settembre sarebbe stata rubata una bicicletta appartenente ad una bambina di 4 anni. Prosegue Erika: “è il secondo furto di bici che capita nella corte” invitando poi i bizzozeresi a “stare all’occhio!” sottolineando, al termine del suo messaggio, l’assoluta mancanza di rispetto che il malfattore ha avuto nell’appropriarsi senza alcun scrupolo della bicicletta di una bambina.

Circa due mesi fa, nella notte tra il 26 e il 27 giugno scorso, in un cortile in prossimità di questo, venne rubata una city bike da donna. E' possibile - vista la vicinanza dei due luoghi e il medesimo tipo di refurtiva - che l’autore di entrambi i furti possa essere la stessa persona, individuo che va alla ricerca di beni incustoditi nelle varie corti del centro storico di Bizzozero per appropriarsene senza diritto. Ricordiamo inoltre che, sempre in via Monte Cengio (ma in questo caso nella parte terminale della via) a fine luglio venne trafugato un sacco di tappi di plastica raccolti a favore attività benefiche (leggi l’articolo di B.NET).

Raccomandiamo a nostra volta ai lettori di evitare di lasciare, per quanto possibile, beni incustoditi all’esterno delle abitazioni e di prestare attenzione, specialmente nelle ore notturne, a eventuali loschi figuri che si aggirano nei cortili nelle ore in cui solitamente sono deserti. Nel caso chiamare sempre il 112 (Numero Unico d’Emergenza).

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